Hobby e rischio di ALS: il legame nascosto

Una foto di un uomo che ha appena tirato un colpo di golf in piedi su un campo da golf. La posizione dell'uomo mostra il bastone sopra la sua spalla sinistra, suggerendo che abbia appena tirato dopo aver colpito la palla. Indossa una berretta blu chiaro, una maglietta grigia e pantaloni bianchi. C'è uno stagno sfocato a sinistra dello scatto e c'è una fila di alberi sullo sfondo.
Golf, falegnameria, nuoto e altre attività sono ora state collegate a un rischio aumentato di sviluppare ALS, ma sembra colpire solo gli uomini. (Daxiao Productions/Shutterstock.com)

Un recente studio ha rivelato che gli uomini che si dedicano a hobby come il golf, il giardinaggio e il fai da te potrebbero essere più suscettibili a sviluppare la sclerosi laterale amiotrofica (ALS), una malattia neurologica progressiva e incurabile. Questi risultati si aggiungono alla crescente evidenza di un legame tra questa malattia e l’esposizione a sostanze tossiche presenti nell’ambiente.

La ALS è una patologia neurologica letale caratterizzata dalla progressiva degenerazione delle cellule nervose nel midollo spinale e nel cervello. Conosciuta anche come malattia di Lou Gehrig, non influisce sulle funzioni cognitive o sensoriali di un individuo e non è contagiosa.

Con il progredire della malattia, i motoneuroni degenerano e muoiono, interrompendo la trasmissione di segnali ai muscoli e causando debolezza, contrazioni muscolari e atrofia. Alla fine, i pazienti perdono la capacità di svolgere attività vitali come camminare, parlare e respirare, poiché il cervello perde il controllo sul movimento volontario.

Le cause esatte dell’ALS sono ancora sconosciute, ma studi precedenti hanno suggerito una correlazione con fattori genetici e l’esposizione a sostanze tossiche come pesticidi e metalli pesanti.

Uno studio condotto presso l’Università del Michigan ha evidenziato un legame preoccupante tra hobby ricreativi come il golf, il giardinaggio e il fai da te e un aumento del rischio di ALS negli uomini. Secondo il dottor Stephen Goutman, autore principale dello studio, i rischi occupazionali e le attività ricreative potrebbero rappresentare fattori di rischio modificabili per la malattia.

La ricerca ha coinvolto 400 pazienti affetti da ALS e 287 individui sani, i cui dati sono stati analizzati in base al genere. Gli uomini che praticavano nuoto, golf, fai da te, lavori in metallo, caccia, tiro e giardinaggio presentavano un maggiore rischio di sviluppare ALS, con il golf che emergeva come l’hobby più a rischio.

Secondo gli autori dello studio, ci sono esposizioni e attività specifiche che influenzano il rischio di ALS, con differenze tra i sessi che richiedono ulteriori approfondimenti. Nonostante ciò, nessun hobby valutato sembrava influenzare l’età di insorgenza o la mortalità per ALS in entrambi i sessi.

Goutman e il suo team ritengono che questi risultati confermino il legame tra l’esposizione ambientale e l’ALS, definendo questa esposizione cumulativa come “esposoma dell’ALS”. Ad esempio, i golfisti e i giardinieri potrebbero essere esposti a pesticidi, mentre i falegnami potrebbero entrare in contatto con solventi organici.

La dott.ssa Eva Feldman, direttrice del Centro di Eccellenza per l’ALS dell’Università del Michigan, sottolinea l’importanza di identificare le attività a rischio per prevenire la malattia. Attualmente, sono in corso studi prospettici per approfondire il coinvolgimento di occupazioni e hobby nel rischio di ALS.

Nonostante i risultati, al momento non ci sono raccomandazioni specifiche per modificare le attività ricreative. Ulteriori ricerche sono in corso per comprendere meglio i fattori di rischio legati all’ALS e sviluppare strategie preventive.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of the Neurological Sciences, contribuendo alla crescente conoscenza sulla complessa relazione tra attività ricreative, esposizione ambientale e rischio di ALS.

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