Grazie ai progressi nell’attrezzatura di rilevamento, l’umanità sta finalmente raccogliendo un campione significativo dell’universo radio per il programma di ricerca di intelligenza extraterrestre (SETI).
Anche se finora non abbiamo trovato prove di civiltà aliene nelle nostre scansioni del cielo, gli astronomi radio sottolineano che questo non significa che non ci sia nulla da scoprire. Un’analogia comune è quella di una persona che prende un secchio d’acqua dall’oceano, non trova pesci al suo interno e conclude che i pesci non esistono.
Il nostro campione storico è molto limitato. Anche se gli alieni fossero solo l’uno per cento del cammino attraverso la galassia e inviassero segnali radio e televisivi come noi, sarebbe molto improbabile che li avremmo rilevati, a meno che non avessero trasmesso per un periodo di tempo sufficiente per i segnali raggiungessero la Terra.
Ora, grazie al nuovo rilevatore chiamato Commensal Open-Source Multimode Interferometer Cluster (COSMIC), collegato al Karl G Jansky Very Large Array (VLA), abbiamo la possibilità di cambiare tutto.
La dottoressa Chenoa Tremblay, scienziata del progetto, ha dichiarato che COSMIC introduce un’architettura digitale moderna basata su Ethernet nel VLA, aprendo la strada a future tecnologie.
Finora, le ricerche ampie sono state in grado di rilevare solo segnali molto potenti, simili a quelli che potremmo inviare se volessimo comunicare con civiltà aliene. Tuttavia, scegliere obiettivi specifici richiede conoscenze che non abbiamo.
Due progetti precedenti, il Progetto Phoenix e Breakthrough Listen, hanno preso di mira un numero limitato di stelle. Ora, con COSMIC, possiamo ampliare notevolmente il nostro campo di ricerca senza dover essere così selettivi.
COSMIC non richiede attrezzature più grandi o antenne più sensibili. Invece, consente l’elaborazione di segnali che erano stati precedentemente sprecati. Inoltre, i dati vengono gestiti in tempo reale, offrendo opportunità di analizzare segnali promettenti prima che scompaiano.
SETI di solito ha operato cercando segnali limitati a lunghezze d’onda strette, assumendo che gli alieni seguirebbero regole simili. COSMIC continua su questa strada, eseguendo una ricerca mirata a emissioni a banda stretta.
Secondo gli autori di uno studio recente, si prevede che COSMIC osserverà oltre 10 milioni di stelle nei prossimi anni, un ordine di grandezza superiore rispetto a tutte le ricerche precedenti di tecnofirme radio.
Lo studio è stato pubblicato nell’Astronomical Journal in accesso aperto.
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