Le Nubi di Magellano: una scoperta sorprendente sull’origine delle galassie

La SMC è una grande collezione nuvolosa di stelle. Oltre alla SMC stessa, questa immagine a campo molto ampio rivela molte galassie di sfondo e diversi ammassi stellari, tra cui il brillante ammasso globulare 47 Tucanae a destra dell'immagine.

La Piccola Nube di Magellano sembra un singolo oggetto ma è solo un’allineamento casuale. (ESO/VISTA VMC)

Nell’emisfero meridionale, guardando verso il cielo notturno, è possibile osservare due galassie vicine chiamate la Grande e la Piccola Nube di Magellano. Tuttavia, nuove osservazioni suggeriscono che la Piccola Nube di Magellano (SMC) potrebbe essere composta da due galassie più piccole sovrapposte sulla linea di vista. Una parte si trova a 199.000 anni luce di distanza e l’altra a 215.000 anni luce, con una distanza approssimativa di 16.000 anni luce o 5 chiloparsec. Questa scoperta si basa su considerazioni degli anni ’80 e grazie all’utilizzo di osservatori all’avanguardia, i ricercatori sono stati in grado di confermarla. Utilizzando l’osservatorio Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, il team ha stimato la velocità di molte stelle nella SMC e ha studiato il movimento del Mezzo Interstellare (ISM) in queste galassie utilizzando l’indagine Galactic Australian Square Kilometer Array Pathfinder e l’indagine APOGEE. Inoltre, il team ha analizzato la composizione chimica delle due strutture, confermando che sono chimicamente distinte. Le stelle più veloci si trovano nella galassia anteriore, indicando che le due componenti della SMC hanno diverse velocità. Si stima che abbiano approssimativamente la stessa massa. La SMC sta interagendo con la Grande Nube di Magellano e entrambe le componenti hanno iniziato a interagire con il loro compagno più grande 600 milioni di anni fa. Gli astronomi hanno chiesto di rinominare le Nubi di Magellano a causa delle atrocità coloniali perpetrate da Magellano. L’articolo che discute questi risultati è stato accettato per la pubblicazione nell’Astrophysical Journal ed è disponibile su arXiv.

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