I mammiferi marini sono noti per la loro intelligenza, le loro abilità sociali e la loro associazione con i documentari di Netflix. Tuttavia, la cura della pelle potrebbe non essere una delle attività più famose delle balene secondo la maggior parte delle persone, ma si sbaglierebbero. Le balene con fanoni, come le balene megattere, sono state osservate mentre nuotano con alghe marine sulla testa. Sono state registrate tre osservazioni dirette di balene megattere che rotolano e cercano attivamente letti di alghe marine o alghe al largo della costa orientale dell’Australia. Questo comportamento è stato osservato anche nelle balene grigie, che si nutrono sia di alghe marine che di erbe marine. Analizzando 100 post sui social media riguardanti l’interazione tra balene e alghe marine, il team ha scoperto che le aree più frequentemente osservate in cui le balene avevano alghe su di loro erano tra la pinna anteriore e la parte anteriore del viso, chiamata rostro. Questo rappresentava il 56 percento delle interazioni sui social media. Sono stati utilizzati anche veicoli aerei senza equipaggio (UAV) per osservare l’interazione tra balene e alghe marine, hanno ripreso balene che rotolavano con alghe avvolte intorno a diverse pinne o sul loro rostro. I ricercatori suggeriscono che le balene stiano usando il kelp come un tipo di esfoliante per rimuovere parassiti come il pidocchio delle balene, pelle morta e batteri dal loro corpo. Potrebbe anche esserci un elemento di semplice gioco con le alghe per il puro divertimento. Ci sono due teorie plausibili: gioco e/o automedicazione con le alghe marine. Questo comportamento potrebbe essere giocoso, ma potrebbe anche offrire benefici aggiuntivi nel contesto dell’apprendimento e della socializzazione, oltre alla rimozione degli ectoparassiti e al trattamento della pelle utilizzando le proprietà antibatteriche delle alghe brune, ha detto il dottor Olaf Meynecke, autore principale del documento. Con l’aumento dell’uso di UAV in questo contesto, il team si aspetta di vedere più osservazioni di questo comportamento. Tuttavia, suggeriscono anche che le conseguenze della morte delle alghe marine potrebbero presentare alcuni problemi e che gli sforzi di conservazione potrebbero dover includere questo nei piani futuri. Il documento è pubblicato nel Journal Of Marine Science And Engineering.
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