La possibilità di espandere l’umanità nello spazio richiede una comprensione approfondita di come avvenga la riproduzione e la gestazione in microgravità. Attualmente, non sappiamo quali siano gli effetti di queste condizioni sulla sicurezza dei genitori e della prole. Tuttavia, nuove ricerche stanno iniziando a sfidare la nostra ignoranza sull’argomento. Un recente esperimento condotto sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ha dimostrato per la prima volta che gli embrioni di mammiferi possono crescere in microgravità senza subire danni.
Nell’esperimento, sono stati inviati alla ISS degli embrioni di topi congelati, che sono stati scongelati e mantenuti in un’apposita struttura a temperatura corporea. Nel corso di quattro giorni, gli embrioni sono stati lasciati crescere e svilupparsi fino a diventare blastocisti, che sono l’insieme di cellule che normalmente si sviluppano in un feto e una placenta. Sulla stazione spaziale c’era anche un campione di controllo, che è stato sottoposto a una centrifuga per simulare una gravità artificiale simile a quella terrestre, e un campione di controllo sulla Terra.
Le fasi di sviluppo degli embrioni sono state le stesse per tutti e tre i gruppi, ma i tassi di sopravvivenza sono risultati significativamente più bassi nello spazio rispetto alla Terra. In passato, i ricercatori avevano dimostrato che andare nello spazio non influenzava la fertilità dei topi maschi né la salute della prole che concepivano quando tornavano sulla Terra. Questo nuovo studio è il primo a dimostrare che gli embrioni di mammiferi possono svilupparsi in modo sano in microgravità.
Tuttavia, passare dalla fase di blastocisti a una gravidanza viable richiede ulteriori studi e un tempo relativamente lungo perché le cose possano andare nel modo giusto. Un esperimento condotto su uno shuttle spaziale ha mantenuto topi incinte per diversi giorni in microgravità, e alcuni dei cuccioli hanno avuto complicazioni di salute. Tuttavia, è stato dimostrato che non è impossibile avere cuccioli di topi sani che si sono sviluppati parzialmente nello spazio.
Gli astronauti si allenano intensamente per contrastare gli effetti della mancanza di gravità sulle loro ossa e muscoli, ma anche l’astronauta incinta più attiva non può trasmettere quei benefici a un feto. È necessario condurre ulteriori studi per comprendere meglio lo sviluppo fetale nello spazio. Il team di ricerca è interessato a esaminare l’impianto delle blastocisti sviluppate nello spazio qui sulla Terra. Lo studio è stato pubblicato su iScience.
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