La cura dei bambini nelle società di cacciatori-raccoglitori

Una foto di un campo Mbenjele che mostra una serie di capanne fatte di foglie tra gli alberi. Al centro della foto c'è un pentolone con del fumo che esce e due adulti seduti con sei bambini di varie età.

Un campo Mbenjele nella foresta pluviale del Congo. (Dr. Nikhil Chaudhary)

Secondo una nuova ricerca condotta da un team di antropologi evolutivi dell’Università di Cambridge, il modello tradizionale della famiglia nucleare potrebbe non essere in linea con la nostra storia evolutiva. Lo studio si è basato sull’osservazione delle società di cacciatori-raccoglitori attuali, che possono fornire indizi preziosi su come i neonati e le loro madri potrebbero essere psicologicamente adattati a sistemi di cura più ampi.

I ricercatori hanno studiato la cultura dei Mbendjele, una comunità di cacciatori-raccoglitori che vive nelle foreste pluviali settentrionali della Repubblica del Congo. Queste persone vivono in accampamenti multifamiliari, in cui i neonati e i bambini ricevono attenzione e cura da un numero significativo di persone diverse. Ogni bambino riceveva in media nove ore di attenzione da circa 10 persone diverse, talvolta anche da 20. Quando un bambino piangeva, un gran numero di individui era pronto a intervenire entro soli 25 secondi.

Le madri biologiche erano coinvolte solo nel 50 percento dei casi di pianto, mentre anche i bambini più grandi e gli adolescenti aiutavano a prendersi cura dei più piccoli. Questo approccio alla cura dei bambini è molto diverso da quello delle società occidentali, in cui la responsabilità della cura ricade principalmente sui genitori.

Gli autori dello studio sottolineano che le società di cacciatori-raccoglitori attuali non sono fossili viventi, ma popolazioni umane moderne che offrono spunti interessanti per comprendere la nostra storia evolutiva più ampia. Le ricerche precedenti sull’attaccamento dei bambini si sono concentrate principalmente su popolazioni occidentali, istruite, industrializzate, ricche e democratiche, ma questo studio dimostra che esistono altre forme di cura dei bambini che possono essere altrettanto valide.

Tuttavia, i ricercatori avvertono che la nostra psicologia si è evoluta per essere flessibile e adattabile a diverse situazioni, quindi non si può affermare con certezza che un unico modello di cura dei bambini sia il migliore. Tuttavia, è importante garantire un supporto adeguato e di alta qualità per la cura dei bambini, che vada oltre la semplice supervisione efficace. Ciò può includere rapporti più stretti tra caregiver e bambini e la stabilità dei caregiver chiave nelle strutture di cura istituzionali.

La cura dei bambini sta diventando sempre più una priorità nelle politiche governative, ma c’è ancora molto lavoro da fare. È necessario un impegno da parte di tutti, dai responsabili delle politiche ai datori di lavoro ai servizi sanitari, per garantire che madri e bambini ricevano il supporto e la cura di cui hanno bisogno per prosperare.

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