Colossal Biosciences e la De-estinzione dei Lupi Dire
Colossal Biosciences ha recentemente fatto notizia con una dichiarazione audace che ha catturato l’attenzione di esperti e appassionati di biotecnologia. Questa compagnia, valutata 10 miliardi di dollari, ha affermato di aver riportato in vita una specie estinta, presentando tre cuccioli definiti lupi dire. Tuttavia, la comunità scientifica ha sollevato forti critiche, ritenendo che tali affermazioni siano fuorvianti. Tra i cuccioli, Remus ha guadagnato particolare notorietà, apparendo sulla copertina della rivista Time con il titolo provocatorio: “È un lupo dire”. Questa situazione ha acceso un dibattito acceso sulla validità delle tecniche di de-estinzione e sull’etica della manipolazione genetica.
Il Progetto di De-estinzione di Colossal
Colossal sostiene che i tre cuccioli, oltre a Remus, includono Romulus e Khaleesi, e che sono stati creati utilizzando DNA antico estratto da fossili risalenti a un periodo compreso tra 11.500 e 72.000 anni fa. L’azienda descrive il suo progetto come un esempio pionieristico di ingegneria genetica avanzata applicata alla de-estinzione. Secondo le dichiarazioni ufficiali, il 1° ottobre 2024 rappresenterà una data storica, poiché Colossal afferma di aver riportato in vita una specie estinta grazie ai progressi scientifici. Tuttavia, è fondamentale considerare le implicazioni etiche e scientifiche di tali affermazioni, che sollevano interrogativi sulla verità dietro la de-estinzione.
Le Critiche della Comunità Scientifica
Nonostante le affermazioni di Colossal, la comunità scientifica si mostra scettica riguardo alla reale de-estinzione del lupo dire. Gli scienziati avvertono che, sebbene l’azienda abbia fatto progressi significativi in termini di tecnologia, non ha effettivamente riportato in vita il lupo dire. Il zoologo Philip Seddon, dell’Università di Otago, ha descritto i cuccioli come “lupi grigi geneticamente modificati”, piuttosto che veri lupi dire. La paleogenetista Dr. Nic Rawlence ha chiarito che il DNA fossile è troppo degradato per consentire la ricostruzione di un lupo dire completo. “Il DNA antico è come se mettessi DNA fresco in un forno a 500 gradi per tutta la notte”, ha spiegato Rawlence in un’intervista alla BBC. Questo mette in evidenza le sfide scientifiche legate alla de-estinzione e alla manipolazione genetica.
La Biologia Sintetica e le Tecniche Utilizzate
Di fronte all’impossibilità di replicare il DNA del lupo dire in modo completo, i ricercatori hanno fatto ricorso alla biologia sintetica. Hanno utilizzato il DNA danneggiato come guida per identificare tratti genetici significativi, modificandoli poi nel genoma del parente vivente più prossimo del lupo dire, il lupo grigio. “Quindi, ciò che Colossal ha prodotto è un lupo grigio con alcune caratteristiche simili a quelle del lupo dire, come un cranio più grande e pelliccia bianca”, ha affermato Rawlence. Questo approccio solleva interrogativi sulla definizione di de-estinzione e sulla legittimità delle affermazioni di Colossal.
Le Dichiarazioni di Colossal e le Obiezioni degli Esperti
La Dr.ssa Beth Shapiro, biologa di Colossal, ha difeso il metodo dell’azienda, sostenendo che rientra comunque nella definizione di de-estinzione. “Il lupo grigio è il parente vivente più vicino del lupo dire; sono geneticamente molto simili. Abbiamo quindi mirato a sequenze di DNA che portano a tratti del lupo dire e successivamente modificato le cellule del lupo grigio”, ha spiegato. Tuttavia, Rawlence ha sottolineato che le due specie si sono separate milioni di anni fa, evidenziando che “è in un genere completamente diverso dai lupi grigi”. Questo dibattito mette in luce le complessità della genetica e le sfide etiche legate alla manipolazione delle specie.
Conclusioni e Riflessioni Finali
Anche Vincent Lynch, professore di biologia evolutiva all’Università di Buffalo, ha messo in discussione le affermazioni di Colossal. “Non è un lupo dire”, ha dichiarato al Telegraph. “I lupi dire si sono estinti; ciò che hanno fatto è clonare un lupo grigio e introdurre alcune modifiche genetiche che lo fanno apparire superficialmente come un lupo dire”. Ha aggiunto: “È disonesto. Lo fanno per ottenere coinvolgimento pubblico e per garantirsi una copertura mediatica favorevole”. Questo caso rappresenta un’importante opportunità per riflettere sulle implicazioni della biotecnologia e sulla responsabilità degli scienziati nel comunicare i risultati delle loro ricerche.