Comportamento dei vermi tondi e differenze di genere
Recenti studi hanno dimostrato che i maschi dei vermi tondi, scientificamente noti come Caenorhabditis elegans, presentano una capacità di apprendimento dall’esperienza significativamente inferiore rispetto alle femmine. Questa differenza comportamentale è preoccupante, poiché i maschi tendono a prendere decisioni rischiose, talvolta mortali. Tuttavia, un aspetto intrigante di questa ricerca è emerso: dopo l’accoppiamento, la propensione dei maschi a correre rischi sembra diminuire. Questo suggerisce che l’urgenza di riprodursi possa prevalere nel loro processo decisionale rispetto alla valutazione del rischio. Comprendere queste dinamiche è fondamentale per approfondire le differenze comportamentali tra i sessi in organismi più complessi.
Il ruolo della proteina NPR-5 nel comportamento dei vermi
I ricercatori hanno identificato un legame tra il comportamento dei vermi e una proteina specifica presente nel loro cervello, nota come recettore del neuropeptide NPR-5. Questa proteina è correlata a un equivalente presente in altri animali, inclusi i mammiferi. Nel caso degli esseri umani, il recettore NPR-5 è attivato da un neuropeptide chiamato NPY, che gioca un ruolo cruciale nella regolazione di vari comportamenti, tra cui l’apprendimento e la memoria. Meital Oren-Suissa, direttrice del laboratorio Oren presso il Dipartimento di Scienze del Cervello del Weizmann Institute, ha sottolineato che studi precedenti hanno dimostrato come le femmine di topo presentino livelli di NPY inferiori rispetto ai maschi. Questa differenza potrebbe spiegare la loro maggiore sensibilità allo stress in situazioni di pericolo. Sebbene il comportamento umano sia indubbiamente più complesso, questa ricerca fornisce importanti spunti per comprendere le differenze di genere in organismi più avanzati.
Utilizzo di C. elegans come organismo modello nella ricerca
Il focus dello studio è stato su Nature Communications, un organismo modello ampiamente utilizzato nella ricerca scientifica. Questa specie possiede un sistema nervoso relativamente semplice, composto da poche centinaia di neuroni, e rappresenta l’unico organismo il cui connettoma, ovvero la mappa dei collegamenti neuronali, è stato completamente mappato per entrambi i sessi. I collegamenti neuronali sono identici alla nascita, ma iniziano a divergere in base al sesso solo durante la fase di maturazione. Questa caratteristica rende C. elegans un soggetto ideale per esplorare le differenze genetiche tra i sessi, poiché il sesso di un verme è principalmente determinato da fattori genetici, senza l’influenza di ormoni.
Capacità di apprendimento nei vermi maschi e ermafroditi
A differenza dei mammiferi, i vermi tondi presentano due sessi distinti: maschi e ermafroditi. Questi ultimi possono essere considerati femmine “auto-fertili”, in grado di produrre il proprio sperma e riprodursi autonomamente. Lo studio ha esaminato la capacità di apprendimento di entrambi i sessi attraverso un esperimento in cui i ricercatori hanno esposto i vermi a batteri nocivi, caratterizzati da un odore attraente per C. elegans. I risultati hanno mostrato che gli ermafroditi, dopo l’esposizione, erano rapidi nel passare a cibi meno dannosi, mentre la maggior parte dei maschi continuava a preferire i batteri dal profumo più invitante, nonostante ciò comportasse conseguenze negative per la loro salute. Solo dopo un periodo di addestramento significativamente più lungo, i maschi hanno iniziato a evitare il cibo tossico.

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Interazione tra sistema nervoso e digestivo nei vermi
Ulteriori osservazioni hanno rivelato che nei vermi ermafroditi esposti, i neuroni associati alla repulsione olfattiva mostravano un’attività aumentata al contatto con il cibo tossico, mentre un effetto simile non si manifestava nei maschi. Per approfondire le ragioni di questa differenza, i ricercatori hanno ingegnerizzato geneticamente vermi ermafroditi per dotarli di un sistema nervoso maschile. Questo “scambio di cervello” ha portato a un evidente declino nella capacità di apprendimento. È emerso che per associare la malattia all’odore del batterio tossico, non era sufficiente modificare il sistema nervoso; era necessario anche un cambiamento nell’anatomia digestiva. Questi risultati hanno portato a ipotizzare che i sistemi nervoso e digestivo comunichino tra loro, probabilmente attraverso neuropeptidi, brevi proteine che influenzano l’attività neuronale, e che questa interazione possa inibire la capacità di apprendimento nei vermi.
Implicazioni evolutive e risultati dello studio
Quando i maschi sono stati esposti ai batteri tossici, i ricercatori hanno osservato una riduzione dell’espressione del recettore NPR-5 nel loro cervello. Successivamente, sono stati creati maschi privi di questo recettore, il che ha portato a un miglioramento della loro capacità di apprendimento. Tuttavia, questo vantaggio cognitivo è svanito quando l’espressione di NPR-5 è stata ripristinata, suggerendo che questo recettore possa effettivamente sopprimere l’apprendimento nei maschi. Oren-Suissa ha spiegato che, sebbene l’apprendimento per evitare il pericolo sia generalmente vantaggioso, i maschi affrontano anche una pressione evolutiva a dare priorità alla riproduzione. Un aspetto cruciale emerso dallo studio è che, quando ai vermi maschi è stata data l’opportunità di accoppiarsi con femmine durante l’esposizione ai batteri tossici, la loro capacità di apprendere dall’esperienza è migliorata. Questo suggerisce che il recettore identificato possa essere responsabile della tendenza dei maschi a privilegiare la riproduzione rispetto all’apprendimento, influenzando così il loro processo decisionale. I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications, contribuendo a una comprensione più profonda delle dinamiche comportamentali nei vermi tondi e, potenzialmente, in altri organismi.