Scoperta Sensazionale: Un’Impronta di Dinosauro Viola sull’Isola di Wight!

Scoperta di un’Impronta di Dinosauro sull’Isola di Wight

Durante un’emozionante esplorazione alla ricerca di fossili di dinosauri sull’Isola di Wight, la guida fossile Joe Thompson ha fatto una scoperta straordinaria. Ha rinvenuto un’impronta di dinosauro di un vivace colore viola, caratterizzata da tre dita e lunga quasi un metro. Thompson ha condiviso la sua emozione con BBC News, affermando che ogni scoperta di un oggetto così antico e affascinante provoca un’immediata scarica di adrenalina.

Dettagli sull’Impronta di Dinosauro

L’impronta è stata trovata tra i ciottoli sulla spiaggia di Shepherd’s Chine, un luogo noto per la sua ricca geologia. Gli esperti ritengono che questa traccia appartenga a un Iguanodon, un dinosauro erbivoro che visse circa 130 milioni di anni fa. Gli Iguanodon erano creature imponenti, con caratteristiche uniche:

  • Peso fino a 4.000 chilogrammi
  • Una lunghezza di circa 10 metri
  • Grandi spine sul pollice, utilizzate come difesa contro i predatori

Origine dell’Impronta

L’impronta è emersa grazie al movimento dei ciottoli, provenendo da uno strato relativamente alto della Formazione Wessex. Si stima che sia stata lasciata mentre un grande ornithopode si muoveva attraverso il suolo paludoso di una pianura alluvionale. Secondo quanto riportato da Wight Coast Fossils e South Coast Fossils su Instagram, il creatore dell’impronta era probabilmente un grande Iguanodon o una specie affine, un dinosauro che ha recentemente celebrato il 200° anniversario della sua scoperta.

Il Fascino del Colore Viola

Il caratteristico colore viola dell’impronta è attribuito ai minerali presenti nell’argilla circostante, un aspetto che la rende ancora più affascinante. Tuttavia, la bellezza di questa scoperta è destinata a essere effimera. Thompson ha espresso il suo rammarico, affermando che queste impronte non sono completamente permanenti e tendono a svanire dopo un certo periodo.

Importanza della Conservazione

Thompson ha aggiunto che, nel fango, l’impronta durerà solo per alcuni mesi al massimo. Ha concluso il suo post su Instagram sottolineando l’importanza di preservare e studiare tali reperti prima che svaniscano nel nulla. Queste impronte rappresentano scorci fugaci di un mondo del Cretaceo inferiore e dei suoi abitanti, ormai perduti nel tempo.