Long COVID: Un Fenomeno da Comprendere
Circa il 5% delle persone che contraggono il COVID-19 sperimenta sintomi persistenti, noti come long COVID. Tra i sintomi più comuni si riscontrano:
- Perdita dell’olfatto
- Vertigini
- Affaticamento
- Disturbi vari che possono protrarsi per mesi
A cinque anni dall’inizio della pandemia, la comunità scientifica non ha ancora chiarito perché alcune persone sviluppino long COVID mentre altre no. Tuttavia, un recente studio ha fatto progressi nella comprensione dei fattori di rischio associati a questa condizione.
Studio Pubblicato su JAMA Network Open
Lo studio ha analizzato i sintomi del long COVID in un campione di 12.276 adulti, tutti con una diagnosi di COVID-19 avvenuta almeno sei mesi prima. I partecipanti hanno fornito informazioni sui loro sintomi attuali attraverso un questionario dettagliato, permettendo ai ricercatori di identificare coloro che presentavano segni di long COVID.

Rispetto a ricerche precedenti, questo studio ha considerato variabili cruciali come:
- Età
- Razza
- Stato vaccinale
- Altre condizioni di salute
Questa analisi ha consentito una valutazione più accurata dei rischi di sviluppare long COVID per uomini e donne.
Rischi Differenziati tra Uomini e Donne
I risultati hanno rivelato che le donne presentano una probabilità superiore del 31% di sviluppare long COVID rispetto agli uomini. Tuttavia, analizzando i dati in base all’età, è emerso che:
- Tra 18 e 39 anni, la differenza di rischio si attenua
- Per le donne di età compresa tra 40 e 54 anni, il rischio aumenta del 48%
- Le donne oltre i 55 anni presentano un rischio del 34% più elevato
Questi risultati sono particolarmente interessanti, poiché contrastano con le statistiche relative alla gravità dell’infezione da COVID-19, che indicano come gli uomini siano più suscettibili a sviluppare sintomi gravi.
Il Ruolo del Sistema Immunitario
Il sistema immunitario umano è un complesso insieme di cellule specializzate, ognuna con funzioni specifiche nella difesa contro le infezioni. Le cellule B, i monociti non classici e le cellule T svolgono ruoli cruciali nella risposta immunitaria. Tuttavia, la composizione di queste cellule può variare in base a fattori come sesso ed età.
Le donne più anziane tendono a presentare:
- Minore proporzione di cellule T citotossiche e helper
- Maggiore numero di cellule B attivate e monociti non classici
Questa predisposizione potrebbe spiegare il loro rischio elevato di long COVID.
Fattori Ormonali e Risposta Immunitaria
Le differenze nella risposta immunitaria tra uomini e donne sono amplificate da fattori ormonali. Le donne tendono a manifestare una risposta immunitaria più vigorosa, in parte grazie alla presenza di due cromosomi X e all’ormone estrogeno. Tuttavia, il calo di estrogeno durante la menopausa potrebbe aumentare la vulnerabilità a infezioni e malattie croniche.
Lo studio ha evidenziato che le donne in peri-menopausa e quelle già in menopausa presentano un rischio maggiore di sviluppare long COVID.
Implicazioni della Risposta Immunitaria Prolungata
Dopo un’infezione, le cellule immunitarie dovrebbero morire per prevenire danni prolungati al corpo. Tuttavia, una reazione immunitaria persistente potrebbe aumentare il rischio di sviluppare long COVID. Tali risposte immunitarie prolungate sono state associate a malattie autoimmuni, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti del corpo.
Le donne presentano una maggiore incidenza di patologie autoimmuni, come:
- Artrite reumatoide
- Sindrome di Sjögren
- Sclerosi multipla
Sebbene il COVID-19 non sia classificabile come una malattia autoimmune, sono stati riscontrati autoanticorpi nelle persone con long COVID, contribuendo ai sintomi di questa condizione.
Conclusioni e Prospettive Future
I risultati di questo studio offrono nuove prospettive sulla comprensione del long COVID, evidenziando i gruppi più vulnerabili e suggerendo la necessità di ulteriori ricerche. Comprendere le ragioni per cui alcune persone sviluppano long COVID potrebbe aprire la strada a nuovi approcci terapeutici. La ricerca continua in questo campo è fondamentale per migliorare la nostra conoscenza e affrontare efficacemente le sfide poste da questa malattia.