La recente ricerca condotta utilizzando l’innovativo strumento AI AlphaFold ha portato alla scoperta di un nuovo complesso proteico fondamentale per il processo di fecondazione tra spermatozoo ed ovulo. Questo studio ha gettato nuova luce sulle intricate interazioni molecolari che sono cruciali per il successo della fecondazione.
Finora, la ricerca genetica ha identificato numerose proteine coinvolte nel contatto iniziale tra spermatozoo ed ovulo, ma la comprensione dettagliata di come queste proteine si legano e formano complessi per facilitare la fecondazione è rimasta in gran parte oscura. Tuttavia, grazie al lavoro svolto dal laboratorio di Andrea Pauli presso l’IMP in collaborazione con esperti internazionali, è stato possibile combinare previsioni strutturali guidate dall’AI con prove sperimentali per individuare un complesso proteico chiave per il processo di fecondazione.
I risultati di questa ricerca, basati su studi condotti su pesci zebra, topi e cellule umane, sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Cell, svelando così il mistero della fusione cellulare che avviene durante la fecondazione.
La fecondazione rappresenta il primo passo fondamentale nella creazione di un nuovo individuo, iniziando con il viaggio dello spermatozoo verso l’ovulo, guidato da segnali chimici precisi. Una volta che lo spermatozoo raggiunge l’ovulo, si lega alla sua superficie attraverso specifiche interazioni proteiche, preparando così le membrane delle due cellule alla fusione. Questo processo consente ai materiali genetici dello spermatozoo e dell’ovulo di combinarsi, dando origine a uno zigote, la prima cellula dell’embrione che si svilupperà in un organismo completo.
Nonostante siano stati compiuti notevoli progressi nella comprensione di queste fasi iniziali della fecondazione, i dettagli precisi dei meccanismi che permettono allo spermatozoo e all’ovulo di incontrarsi e fondersi rimangono ancora in gran parte sconosciuti. Le cellule dello spermatozoo e dell’ovulo, a differenza delle altre cellule del corpo, sono specializzate per subire la fusione, un processo che coinvolge una sequenza altamente regolata di eventi molecolari che gli scienziati stanno solo ora iniziando a chiarire.
Negli ultimi due decenni, diversi studi hanno identificato numerose proteine fondamentali per l’interazione tra spermatozoo e ovulo nei mammiferi. Tuttavia, solo due di queste proteine, Izumo1 presente sulla superficie dello spermatozoo, e Juno, situata sulla membrana dell’ovulo, sono state confermate per il loro ruolo diretto nel facilitare la fecondazione. Utilizzando le più recenti tecnologie dell’Intelligenza Artificiale, il laboratorio di Andrea Pauli presso l’IMP e i suoi collaboratori hanno individuato un nuovo complesso proteico che svolge un ruolo chiave nel primo contatto molecolare tra spermatozoo e ovulo, dimostrandone l’importanza nei processi vitali degli organismi viventi.
Questo nuovo complesso proteico è stato identificato grazie all’utilizzo dell’innovativo strumento AlphaFold Multimer, che estende le capacità originali di AlphaFold prevedendo non solo le strutture proteiche individuali, ma anche le interazioni tra diverse proteine e la formazione di complessi molecolari.
Attraverso una serie di esperimenti condotti su diversi organismi viventi, dal modello animale del pesce zebra ai topi e alle cellule umane, i ricercatori hanno confermato che il complesso proteico individuato è essenziale per la fecondazione. Questo complesso, composto da tre proteine, è ancorato alla membrana dello spermatozoo e ha dimostrato di essere cruciale per il legame con la proteina dell’ovulo, un passaggio fondamentale per la fusione delle due cellule.
Inoltre, è emerso che questo complesso proteico è conservato evolutivamente tra i vertebrati, sottolineando l’importanza di questo meccanismo di blocco e chiave per la fecondazione che si è mantenuto nel corso di milioni di anni di evoluzione. La scoperta di questo trimero proteico rappresenta un passo significativo nel campo della biologia riproduttiva, offrendo nuove prospettive evolutive sulla fecondazione e sull’origine della vita stessa.
In conclusione, l’identificazione di questo complesso proteico e la comprensione dei suoi meccanismi di azione rappresentano un importante traguardo nella ricerca scientifica, gettando nuova luce sui processi fondamentali che regolano la fecondazione e l’inizio della vita.
Links: