Un’interessante prospettiva offerta dagli scienziati è quella di utilizzare una tecnica dell’Antica Roma per creare alloggi su Marte per i futuri coloni. Marte, tra i pianeti del Sistema Solare, sembra essere la scelta più realistica per insediamenti umani, poiché offre un ambiente meno ostile rispetto ad altri mondi e si trova ai margini della zona abitabile. Tuttavia, mancano ancora molti materiali essenziali per la sopravvivenza, come quelli necessari per la costruzione di abitazioni e per la produzione di aria respirabile.
Un nuovo studio suggerisce che una possibile soluzione potrebbe essere ispirata alla pratica dell’Antica Roma, che utilizzava il sangue animale come additivo per migliorare la durabilità e la lavorabilità del calcestruzzo. Questo approccio potrebbe essere adattato per creare calcestruzzo ad alte prestazioni su Marte, utilizzando il sangue come componente principale. Nonostante possa sembrare insolito, il sangue potrebbe essere un elemento chiave nella produzione di materiali da costruzione resistenti sul pianeta rosso.
Il team di ricerca ha esaminato diverse opzioni per la produzione di calcestruzzo su Marte, tra cui l’utilizzo di carbonato di calcio presente sul pianeta per ottenere la calce necessaria. Inoltre, sono stati proposti metodi alternativi come l’AstroCrete, che sfrutta fluidi provenienti dagli esseri umani e dal regolite marziano per creare un calcestruzzo resistente con una notevole resistenza a compressione.
- L’AstroCrete potrebbe rappresentare una soluzione pratica per la costruzione di habitat su Marte, utilizzando ingredienti facilmente reperibili sul pianeta o all’interno degli astronauti stessi.
- Il processo di produzione è relativamente semplice, con gli aggregati marziani che si legano attraverso l’albumina sierica umana, una proteina presente nel plasma sanguigno.
Questo metodo potrebbe consentire agli astronauti di generare abbastanza albumina sierica umana per costruire un intero habitat in un periodo relativamente breve.
Inoltre, l’aggiunta di un composto estratto dalle lacrime, dal sudore o dall’urina degli astronauti potrebbe rendere il materiale meno fragile e aumentarne la resistenza a trazione. Questo approccio innovativo potrebbe rappresentare una soluzione sostenibile per la costruzione di strutture su Marte, riducendo la dipendenza da risorse esterne.
In conclusione, sebbene possa sembrare strano, l’utilizzo di sangue, sudore, lacrime e urina umana potrebbe essere la chiave per la creazione di alloggi duraturi su Marte. Queste soluzioni creative potrebbero aprire la strada a una futura colonizzazione del pianeta rosso, offrendo agli esseri umani la possibilità di stabilirsi in modo sostenibile e autosufficiente nello spazio.
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