Il mistero di Charterhouse Warren: violenza e cannibalismo nell’età del bronzo britannica

Uno studio rivela una barbarie senza precedenti, sollevando interrogativi sul passato oscuro dell'umanità.

Uno studio condotto sui resti ossei dell’età del bronzo rinvenuti in Gran Bretagna ha svelato una fine estremamente violenta e barbarica per un gruppo di individui sfortunati. I resti, recuperati sul sito di Charterhouse Warren nel sud-ovest dell’Inghilterra, presentano evidenti segni di traumi da colpi violenti a distanza ravvicinata, disarticolazione e cannibalismo, tutti perpetrati prima che i corpi fossero gettati in un pozzo profondo 15 metri. Questa scoperta rappresenta un livello e una scala di violenza senza precedenti nella preistoria britannica, come sottolineato dal team internazionale di ricercatori che ha condotto lo studio, sollevando numerose interrogativi sulle dinamiche che potrebbero aver portato a tali eventi.

Trauma cranico
Alcuni dei traumi cranici osservati dai ricercatori.
Schulting et al., Antiquity, 2024

L’archeologo Rick Schulting, dell’Università di Oxford nel Regno Unito, ha evidenziato che, contrariamente alle aspettative, sono stati riscontrati più segni di lesioni su scheletri risalenti al periodo neolitico che nell’età del bronzo antico, rendendo Charterhouse Warren un sito estremamente insolito e inquietante. L’analisi dei più di 3.000 frammenti ossei recuperati ha permesso di identificare almeno 37 individui, tutti vittime di un singolo evento violento datato tra il 2210 e il 2010 a.C. Oltre ai cranii con crepe e fori, sono stati individuati segni di tagli e fratture inflitti al momento della morte, con alcuni tagli che suggeriscono la pratica del cannibalismo da parte degli aggressori.

Le prove chimiche indicano che le vittime fossero locali e non estranei, e non vi è traccia di una lotta prima della morte, suggerendo che siano state sorprese e massacrate in modo brutale. La presenza di numerosi resti di bestiame sullo stesso sito suggerisce che le vittime non siano state uccise per necessità alimentari, ma piuttosto che il consumo della carne dei defunti potesse essere stato un modo per deumanizzarli e trattarli come bestie.

Il contesto storico e sociale dell’età del bronzo antico potrebbe aver contribuito a scatenare tale violenza, con possibili tensioni politiche e sociali all’interno o tra le comunità dell’epoca. La presenza di una pestilenza in Gran Bretagna in quel periodo potrebbe aver ulteriormente alimentato le tensioni e i conflitti, sebbene sia difficile valutare le motivazioni dopo così tanti anni. Nonostante le inquietanti scoperte, queste offrono preziose informazioni sulla società dell’epoca, mettendo in discussione le nostre concezioni del passato.

Quattro antiche ossa umane
Ossa che mostrano danni attribuiti a possibili morsi umani – da sinistra a destra: metatarso 1, metatarso, clavicola, metatarso.
Schulting et al., Antiquity, dicembre 2024

Charterhouse Warren rappresenta uno di quei rari siti archeologici che spingono a riflettere sul comportamento umano nel passato, evidenziando un lato oscuro della natura umana che può eguagliare atrocità più recenti. La probabilità che tali eventi non siano stati isolati sottolinea l’importanza di preservare e raccontare la storia di tali episodi. Lo studio è stato pubblicato su Antiquity, contribuendo così alla conoscenza e alla comprensione di un capitolo oscuro della storia britannica.

Tagli sulle ossa
Alcuni dei segni di taglio osservati sui frammenti ossei.
Schulting et al., Antiquity, 2024

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