Sedentarietà e Salute: Rischi per i Giovani Adulti Attivi

Studio rivela impatto negativo del tempo trascorso seduti su colesterolo e IMC

Nuove ricerche hanno evidenziato che trascorrere lunghi periodi seduti aumenta in modo significativo il rischio di malattie cardiache e obesità, anche tra giovani adulti attivi. Uno studio condotto su oltre 1.000 individui con un’età media di 33 anni ha rivelato che stare seduti per otto ore o più al giorno comporta un aumento dei livelli di colesterolo e dell’Indice di Massa Corporea (IMC), entrambi indicatori correlati a gravi problemi di salute.

Questo studio recente ha messo in luce i rischi significativi per la salute derivanti dal prolungato tempo trascorso seduti, anche per giovani adulti attivi, aumentando la probabilità di malattie cardiache e obesità. I ricercatori hanno scoperto che le attuali linee guida federali sull’attività fisica non sono sufficienti per contrastare adeguatamente questi effetti dannosi.

A differenza di molte ricerche sull’invecchiamento che si concentrano su popolazioni più anziane, questo studio ha coinvolto adulti più giovani. I ricercatori dell’UC Riverside e dell’Università del Colorado, Boulder, hanno analizzato i dati sanitari di oltre 1.000 uomini e donne in Colorado con un’età media di 33 anni.

Pubblicato sulla rivista PLOS One, lo studio ha evidenziato che stare seduti per 8 ore o più al giorno aumenta i livelli di colesterolo e l’IMC, anche in individui fisicamente attivi. I livelli di colesterolo, che combinano trigliceridi e colesterolo per valutare il rischio di malattie cardiache, e l’IMC, misura del grasso corporeo, sono indicatori precoci che possono prevedere problemi di salute più gravi.

Le lunghe sessioni di seduta possono incrementare l’IMC di un giovane adulto di quasi un punto intero rispetto a coloro che trascorrono solo poche ore seduti al giorno in media. Secondo Ryan Bruellman, ricercatore principale e dottorando presso il Dipartimento di Genetica, Genomica e Bioinformatica dell’UCR, questo aumento di un punto intero nell’IMC è attribuibile esclusivamente alla sedentarietà.

Allo stesso modo, stare seduti per 8 ore o più al giorno tendeva a spostare gli uomini nei primi trent’anni e le donne nei medi trent’anni da livelli di colesterolo sani a rischio più elevato. Poiché molti partecipanti allo studio avevano già livelli di colesterolo all’estremità superiore dell’ottimale, troppa sedentarietà faceva la differenza tra nessun rischio e un rischio cardiaco moderato.

Le attuali linee guida del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti raccomandano 2,5 ore di esercizio moderato o 1 ora e 15 minuti di esercizio vigoroso alla settimana. Tuttavia, questi livelli sembrano essere inadeguati per le persone che trascorrono gran parte della giornata sedute. Bruellman ha sottolineato l’importanza di essere consapevoli del tempo trascorso seduti, specialmente durante i vent’anni e i trent’anni.

I partecipanti hanno fornito informazioni sulle loro abitudini settimanali di seduta, inclusi i tempi trascorsi seduti al lavoro, durante il tempo libero e durante i viaggi. Hanno anche descritto la loro attività fisica, distinguendo tra attività moderata e vigorosa. Le attività moderate, come la camminata veloce, consentono la conversazione, mentre le attività vigorose, come la corsa, lasciano i partecipanti senza fiato, secondo i ricercatori.

Gli indicatori biologici, come i livelli di colesterolo, un indicatore chiave del rischio cardiovascolare, e l’IMC, sono stati misurati di persona.

È emerso che ridurre il tempo trascorso seduti migliora significativamente gli esiti sanitari. Aumentare l’intensità e la durata dell’attività fisica è cruciale per coloro che non possono limitare il tempo trascorso seduti.

Raddoppiare la quantità raccomandata di esercizio settimanale – sia 5 ore di attività moderata che 2,5 ore di attività vigorosa – si è dimostrato più efficace nel ridurre i rischi per la salute associati alla sedentarietà.

Studiando coppie di gemelli identici, i ricercatori hanno esplorato il ruolo dei geni e dell’ambiente. Questo approccio ha permesso di isolare le scelte comportamentali come fattore chiave nelle differenze di salute.

I gemelli che hanno ridotto il tempo trascorso seduti o si sono impegnati in livelli più elevati di attività vigorosa hanno mostrato costantemente livelli di colesterolo e IMC più sani rispetto ai loro fratelli che trascorrevano più tempo seduti o facevano meno esercizio.

Se si trascorrono lunghi periodi seduti, le raccomandazioni standard sull’esercizio non sono sufficienti, ha sottolineato Bruellman. Tutti gli adulti, anche i più giovani, devono muoversi di più e fare esercizio più intenso per contrastare l’impatto della sedentarietà.

Sebbene ridurre il tempo trascorso seduti rimanga la strategia più efficace, aumentare l’intensità e la durata dell’esercizio, in particolare le attività vigorose, può contribuire a compensare i danni. Anche 10 minuti di esercizio vigoroso per ogni ora aggiuntiva trascorsa seduti mitigavano significativamente gli effetti negativi del comportamento sedentario.

I ricercatori sperano che i risultati contribuiscano a informare futuri aggiornamenti delle linee guida nazionali sull’attività fisica. L’intensità dell’attività fisica, in particolare per coloro con routine prevalentemente sedentarie, è un elemento chiave insieme alla durata.

La giovinezza rappresenta un momento critico per stabilire abitudini sane. Bruellman ha sottolineato l’importanza di muoversi e fare esercizio fin da giovani, poiché diventa sempre più difficile con l’aumentare delle responsabilità. Alzarsi e muoversi è fondamentale, non è mai troppo presto per iniziare.

Riferimento: Un’analisi guidata dai gemelli su biomarcatori dell’invecchiamento precoce e associazioni con il tempo trascorso seduti e l’attività fisica di Ryan Bruellman, Shandell Pahlen, Jarrod M. Ellingson, Robin P. Corley, Sally J. Wadsworth e Chandra A. Reynolds, 11 settembre 2024, PLOS ONE DOI: 10.1371/journal.pone.0308660