Il virus dell’influenza aviaria H5N1 si sta diffondendo rapidamente tra gli animali negli Stati Uniti, mettendo gli esperti in allerta per possibili segni di trasmissione da uomo a uomo. Una nuova ricerca ha evidenziato che una singola mutazione potrebbe rendere più facile questo salto. Con un tasso di mortalità del 50 percento negli esseri umani, è fondamentale monitorare attentamente le infezioni negli animali per prevenire la trasmissione diretta a persone.
Secondo gli scienziati dell’Istituto di Ricerca Scripps in California, di solito sono necessarie diverse mutazioni per mettere gli esseri umani a rischio di influenza aviaria. Tuttavia, questa volta il processo di trasformazione potrebbe essere accelerato. Il virus potrebbe evolversi per riconoscere i recettori umani, come spiega lo scienziato delle malattie infettive Ting-Hui Lin, primo autore dello studio.
Il virus H5N1 ha bisogno di individuare recettori compatibili sulle cellule ospiti per infettarle, una caratteristica che finora lo ha limitato agli uccelli e agli animali. Tuttavia, una singola mutazione, chiamata Q226L, potrebbe consentire al virus di riconoscere i recettori umani, aprendo la strada alla trasmissione tra persone.
Il biochimico James Paulson spiega che questa mutazione potrebbe aumentare significativamente la capacità del virus di attaccare i recettori umani. Questo cambiamento potrebbe consentire al virus di trasmettersi più facilmente tra le persone, ad esempio attraverso aerosol generati da tosse o starnuti.
La scoperta sottolinea l’importanza di monitorare da vicino il virus H5N1 e di continuare a studiare i nuovi ceppi. Anche se la capacità di attaccarsi ai recettori umani è cruciale per la trasmissione tra gli esseri umani, potrebbero essere necessari ulteriori cambiamenti per rendere effettiva la trasmissione.
Lin sottolinea che ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno come un ceppo trasmissibile tra gli esseri umani potrebbe comportarsi in termini di trasmissione e stabilità. Questo approfondimento è essenziale per contenere il virus e prevenire una potenziale pandemia globale.
Il biologo Ian Wilson evidenzia l’importanza di monitorare i cambiamenti genetici in tempo reale per prepararsi a una maggiore trasmissibilità. Questo tipo di ricerca fornisce indicazioni cruciali su quali mutazioni osservare e come rispondere in modo efficace.
Lo studio è stato pubblicato su Science e rappresenta un importante contributo alla comprensione dell’evoluzione del virus dell’influenza aviaria H5N1 e alle sue implicazioni per la salute pubblica.
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