La NASA ha dato il via libera alla nuova missione spaziale Landolt, un progetto ambizioso che prevede di mettere in orbita attorno alla Terra una stella artificiale. Questa stella artificiale, emettendo luce con una luminosità nota con precisione, rivoluzionerà le misurazioni stellari e planetarie. Il costo della missione è di 19,5 milioni di dollari e potrebbe portare a importanti scoperte sull’energia oscura, il misterioso motore dell’espansione accelerata dell’universo.
David Ciardi, direttore aggiunto dell’Istituto di Scienza degli Esopianeti della NASA (NExScI) presso l’IPAC, sottolinea che anche con gli strumenti attuali, le misurazioni della luminosità stellare sono conosciute solo con una precisione limitata. Landolt, con il suo miglioramento di oltre dieci volte in queste misurazioni, promette di rivoluzionare la nostra comprensione delle stelle e dei pianeti che le circondano.
La missione, prevista per il lancio nel 2029, è guidata da Peter Plavchan, ex scienziato dell’IPAC e professore associato di fisica e astronomia presso la George Mason University. Il supporto a terra sarà gestito dall’Osservatorio di Palomar del Caltech, mentre il National Institute of Standards and Technology contribuirà con la sua esperienza nella misurazione delle emissioni di fotoni. Il team del Caltech, che include Jessie Christiansen, scienziata capo del NExScI, ha svolto un ruolo chiave nella proposta della missione.
La missione Landolt è un tributo all’astronomo Arlo Landolt, autore di cataloghi di luminosità stellare ampiamente utilizzati. La stella artificiale, che orbita a 22.236 miglia sopra la Terra, sarà osservata accanto alle stelle reali per creare nuovi cataloghi di luminosità stellare. Questa posizione orbitale permetterà al satellite di rimanere costantemente sopra gli Stati Uniti durante la sua missione primaria di un anno, aprendo nuove prospettive nella ricerca astronomica.