La Memoria dell’Oceano Atlantico Nord: Nuove Scoperte sulla Persistenza Climatica

Rivelata una Memoria Oceanica Decennale che Sfida le Stime Precedenti

I ricercatori dell’Università di Liverpool hanno recentemente sviluppato un innovativo metodo per misurare la memoria dell’oceano, rivelando che l’Oceano Atlantico Nord conserva la sua memoria per un periodo di tempo molto più lungo di quanto si pensasse in precedenza, arrivando a quasi due decenni.

Il team di ricerca, guidato dall’Università di Liverpool, ha introdotto questo nuovo metodo per misurare la memoria dell’oceano, scoprendo che l’Oceano Atlantico Nord conserva la sua memoria per circa uno o due decenni, superando di gran lunga le stime precedenti che indicavano solo pochi anni di persistenza.

La memoria dell’oceano si riferisce alla persistenza delle condizioni oceaniche nel tempo ed è un elemento fondamentale per la prevedibilità nel sistema climatico, andando oltre le scale temporali meteorologiche. Tuttavia, la durata effettiva della memoria dell’oceano è stata a lungo oggetto di dibattito a causa dei continui cambiamenti nelle forzature atmosferiche che spesso mascherano gli effetti a lungo termine della circolazione oceanica.

Un nuovo quadro per misurare la memoria dell’oceano è stato presentato in un articolo pubblicato su Geophysical Research Letters. Il team di ricerca è riuscito a quantificare la memoria dell’oceano monitorando l’evoluzione delle temperature oceaniche in risposta a un singolo evento atmosferico estremo.

Gli autori hanno individuato risposte sia rapide che lente, coinvolgendo un’immediata influenza atmosferica sulla temperatura superficiale e una successiva redistribuzione del calore nell’oceano. Questa memoria estesa dell’Oceano Atlantico Nord è stata attribuita al lento ritmo dei cambiamenti nella circolazione oceanica e nel trasporto di calore.

I risultati dello studio suggeriscono che le fluttuazioni delle temperature oceaniche hanno un impatto significativo sui climi regionali per oltre un decennio, offrendo anche supporto alla possibilità che analisi accurate delle osservazioni possano migliorare le future proiezioni climatiche per un periodo di tempo prolungato.

Il Dott. Hemant Khatri, dell’Università di Liverpool e autore principale dell’articolo, ha sottolineato l’importanza dello studio nel chiarire i meccanismi fisici alla base della memoria oceanica pluriennale e nell’aprire nuove prospettive per valutare i modelli climatici.

Il Professore Ric Williams, dell’Università di Liverpool e coautore dello studio, ha evidenziato che, per la prima volta, è stato possibile misurare la memoria dell’oceano, rivelando una significativa discrepanza rispetto alle stime basate sull’osservazione e ai modelli climatici attuali che sottostimano notevolmente la memoria dell’oceano, stimandola solo tra 8 e 10 anni.

Questo divario significativo potrebbe avere importanti implicazioni sull’accuratezza delle previsioni climatiche decennali dei modelli attuali, sottolineando l’importanza di comprendere il ruolo dell’oceano nel clima e di migliorare la precisione delle proiezioni climatiche future.

Lo studio, intitolato “Una Prospettiva sulla Memoria dell’Oceano: Svelare il Controllo Atmosferico della Variabilità Decennale nell’Oceano Atlantico Nord” è stato condotto da Hemant Khatri, Richard G. Williams, Tim Woollings e Doug M. Smith, e pubblicato il 12 ottobre 2024 su Geophysical Research Letters.

Questa ricerca coinvolge l’Università di Liverpool, l’Università di Oxford e il Met Office del Regno Unito, con il supporto di UKRI NERC, offrendo nuove prospettive sulla memoria dell’oceano e sulle sue implicazioni per le previsioni climatiche future.

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