Due diverse specie di ominidi potrebbero essersi incrociate oltre un milione di anni fa lungo la riva del Lago Turkana in Kenya, come suggeriscono le impronte ritrovate. Questa scoperta, pubblicata su Science, fornisce nuove prospettive sull’evoluzione umana e sulle interazioni tra le specie.
Il termine “ominidi” si riferisce a una suddivisione della categoria più ampia che include tutti gli organismi, estinti e vivi, considerati parte della linea umana dopo la separazione dalle grandi scimmie, avvenuta circa 6-7 milioni di anni fa.
Le impronte fossili scoperte rappresentano un caso unico di due serie di impronte fatte approssimativamente nello stesso momento su una riva antica, appartenenti alle specie Homo erectus e Paranthropus boisei, le due specie umane più comuni dell’epoca del Pleistocene.
Craig Feibel, autore dello studio e professore presso la Rutgers School of Arts and Sciences, ha sottolineato che le due specie si trovavano sul margine del lago, utilizzando lo stesso habitat e interagendo tra loro.
Le impronte fossili forniscono una preziosa finestra sul passato, offrendo dettagli sulla locomozione e sull’interazione tra le specie. Kevin Hatala, professore associato di biologia, ha evidenziato come le impronte offrano un’istantanea vivida della vita dei nostri antenati fossili, permettendo di comprendere meglio i comportamenti e gli ambienti antichi.
Utilizzando avanzate tecniche di imaging 3D, i ricercatori hanno potuto distinguere i diversi modelli di anatomia e locomozione riflessi nelle impronte delle due specie di ominidi. Questo approccio innovativo ha permesso di estrarre informazioni dettagliate sul comportamento umano dal registro fossile.
La scoperta delle impronte fossili è stata un caso di serendipità, avvenuta durante una spedizione guidata da Louise Leakey, paleontologa di terza generazione. Il team di ricerca, composto principalmente da kenyani altamente addestrati, ha individuato le impronte nel 2021, aprendo nuove prospettive sulla coesistenza e interazione delle specie umane fossili.
Feibel ha sottolineato l’importanza delle impronte fossili come “fossili di traccia”, che forniscono prove tangibili del comportamento degli ominidi del passato. Questa scoperta conferma che due diverse specie di ominidi camminavano sulla stessa superficie, offrendo una visione senza precedenti delle interazioni tra le specie umane antiche.
La coesistenza di Homo erectus e Paranthropus boisei solleva interrogativi sulle dinamiche culturali e riproduttive di queste specie, ancora poco conosciute. Le impronte fossili rappresentano un importante contributo alla comprensione dell’evoluzione umana e dei fattori che hanno plasmato il nostro percorso evolutivo.
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