L’epigenoma del corpo umano potrebbe subire cambiamenti a causa dell’uso di cannabis, come suggerito da uno studio condotto su oltre 1.000 adulti. L’epigenoma agisce come un sistema di interruttori che possono attivare o disattivare i geni, influenzando il funzionamento del nostro organismo.
Secondo l’epidemiologa Lifang Hou della Northwestern University, autrice dello studio pubblicato nel 2023, sono state riscontrate associazioni tra l’uso cumulativo di marijuana e diversi marcatori epigenetici nel corso del tempo. La cannabis è una sostanza ampiamente diffusa negli Stati Uniti, con il 49% delle persone che ne hanno fatto uso almeno una volta, come riportato da Hou e dal suo team di ricercatori.
Nonostante la legalizzazione della cannabis in alcuni stati americani e in altri paesi, gli effetti sulla salute rimangono ancora poco compresi. Per approfondire la questione, i ricercatori hanno analizzato circa 1.000 adulti che avevano partecipato a uno studio a lungo termine, fornendo campioni di sangue in due momenti diversi nel corso di 20 anni.
Attraverso l’analisi dei campioni di sangue prelevati a distanza di cinque anni, Hou e il suo team hanno esaminato i cambiamenti epigenetici, concentrandosi sui livelli di metilazione del DNA, causati dall’uso recente o prolungato di cannabis. La metilazione del DNA, che consiste nell’aggiunta o rimozione di gruppi metilici, è una delle modifiche epigenetiche più studiate poiché può influenzare l’attività dei geni senza alterarne la sequenza genomica.
Secondo Hou, i fattori ambientali e lo stile di vita possono innescare questi cambiamenti epigenetici, che potrebbero essere trasmessi alle generazioni future. I biomarcatori del sangue, inoltre, forniscono informazioni sulle esposizioni recenti e storiche.
Lo studio ha identificato diversi marcatori di metilazione del DNA associati all’uso recente e cumulativo di cannabis nei campioni di sangue prelevati a 15 e 20 anni. In particolare, sono stati individuati 22 marcatori legati all’uso recente e 31 all’uso cumulativo nei campioni dei 15 anni, mentre nei campioni dei 20 anni sono stati identificati 132 marcatori legati all’uso recente e 16 all’uso cumulativo.
Interessante è stato il ritrovamento di un marcatore precedentemente associato all’uso del tabacco, suggerendo una possibile regolazione epigenetica condivisa tra l’uso di tabacco e cannabis. I cambiamenti epigenetici legati all’uso di cannabis sono stati collegati a processi come la proliferazione cellulare, la segnalazione ormonale, disturbi neurologici e legati all’uso di sostanze.
Va sottolineato che lo studio non dimostra un nesso diretto tra l’uso di cannabis e tali cambiamenti o problemi di salute. Secondo l’epidemiologo Drew Nannini della Northwestern University, ulteriori ricerche sono necessarie per confermare tali associazioni in diverse popolazioni e per valutare gli effetti a lungo termine della cannabis sulla salute.
Lo studio è stato pubblicato su Molecular Psychiatry e rappresenta un importante contributo alla comprensione dell’associazione tra l’uso di marijuana e i fattori epigenetici, aprendo la strada a future indagini sugli effetti della cannabis sulla salute a lungo termine.
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