Il nostro comportamento ha un impatto sorprendente sul pianeta, anche gesti apparentemente insignificanti come aprire un rubinetto in casa possono avere conseguenze significative a livello globale. Negli ultimi 20 anni, il pompaggio delle acque sotterranee, principalmente per uso potabile, ha causato una deviazione dell’asse di rotazione della Terra verso est di quasi 80 centimetri e un aumento del livello del mare. Questo fenomeno mette in evidenza l’importanza di considerare il nostro utilizzo dell’acqua quando si discute di cambiamenti climatici.
Il polo rotazionale del pianeta, il punto intorno al quale la Terra ruota, non è fisso ma si muove in un processo noto come movimento polare. Questo movimento può essere paragonato al comportamento di una trottola: se la distribuzione del peso della trottola cambia, la sua rotazione sarà influenzata. Allo stesso modo, la distribuzione dell’acqua sulla Terra influenza il movimento del polo rotazionale. Secondo Ki-Weon Seo, geofisico dell’Università Nazionale di Seoul, la ridistribuzione delle acque sotterranee ha un impatto significativo sulla deriva del polo rotazionale, come evidenziato da uno studio del 2023 pubblicato su Geophysical Research Letters.
Le acque sotterranee, diverse da quelle presenti nei fiumi e nei laghi, sono l’acqua che si accumula sotto terra dalle precipitazioni. Quest’acqua, che si infiltra lentamente nel terreno formando serbatoi sotterranei naturali, è fondamentale per il ciclo dell’acqua poiché garantisce un approvvigionamento costante anche durante periodi di piogre ridotte. Attualmente, circa il 50% della popolazione mondiale e un terzo dell’irrigazione globale dipendono dalle acque sotterranee.
Nel corso del XX secolo, l’umanità ha iniziato a sfruttare in modo massiccio i serbatoi d’acqua sotterranea, pompando circa 2.150 gigatonnellate di acqua tra il 1993 e il 2010. Nel 2016, gli scienziati hanno dimostrato che la distribuzione dell’acqua può influenzare la rotazione della Terra, ma il ruolo specifico delle acque sotterranee era ancora poco chiaro. Lo studio condotto da Ki-Weon Seo e colleghi ha contribuito a colmare questa lacuna, dimostrando che la ridistribuzione delle acque sotterranee è responsabile di parte della deriva del polo rotazionale osservata.
Seo ha sottolineato l’importanza di comprendere il legame tra l’uso delle acque sotterranee e il movimento polare, evidenziando come il pompaggio di queste risorse possa contribuire all’aumento del livello del mare. Oltre a fornire una spiegazione scientifica al fenomeno, lo studio ha implicazioni cruciali per affrontare il cambiamento climatico e monitorare le variazioni idrologiche a livello globale.
Il movimento polare, sebbene non influenzi direttamente le stagioni, potrebbe avere impatti significativi sul clima. L’osservazione dei cambiamenti nell’asse di rotazione della Terra è fondamentale per comprendere le variazioni nel bilancio idrico continentale e potrebbe offrire preziose informazioni sulle modifiche climatiche avvenute negli ultimi decenni. Il movimento polare potrebbe quindi rappresentare una chiave per rispondere alla domanda se il riscaldamento climatico abbia influenzato il regime idrologico terrestre.
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