Lucy: Il Mito dell’Australopithecus Afarensis

Scoperte e Misteri della Nonna dell'Umanità

Lucy, l’Australopithecus afarensis più famoso al mondo, è stata scoperta nel 1974 nella regione dell’Afar, in Etiopia, da un team di scienziati. I resti di Lucy, che comprendono frammenti ossei corrispondenti al 40% dello scheletro, hanno rivoluzionato la nostra comprensione degli antenati umani. Lucy camminava su due gambe, aveva circa 11-13 anni e misurava 1,10 metri di altezza, pesando 29 kg.

La scoperta di Lucy è stata definita un avanzamento eccezionale nella paleontologia. Questo ritrovamento ha rappresentato un punto di svolta nel nostro sapere sui nostri antenati umani, aprendo nuove prospettive di ricerca. Lucy è stata considerata a lungo la nonna dell’umanità, ma studi più recenti suggeriscono che potrebbe essere stata più simile a una zia o una cugina.

50 Years of Lucy: How a 1974 Discovery Redefined Human Origins
Sahleselasie Melaku, 31, Head of the Department and Research Associate of the Paleontology and Paleoanthropology collections, examines bone fragments of the fossil skeleton of ‘Lucy’ at the National Museum of Ethiopia in Addis Ababa, on November 19, 2024.
Amanuel Sileshi/AFP

Le scoperte scheletriche in diversi luoghi come l’Etiopia, il Sudafrica e il Kenya hanno portato a dibattiti su quando emersero diverse specie di ominidi e su come classificarle all’interno della famiglia umana. La scoperta di Toumai in Ciad nel 2001, datata sei o sette milioni di anni fa, ha indicato che la famiglia umana potrebbe risalire molto più indietro di quanto si pensasse.

50 Years of Lucy: How a 1974 Discovery Redefined Human Origins
Bone fragments of the fossil skeleton of ‘Lucy’ are displayed at the National Museum of Ethiopia in Addis Ababa, on November 19, 2024.
Amanuel Sileshi/AFP

Lucy, nonostante sia stata oggetto di numerosi studi, continua a nascondere molti segreti. Ricerche recenti hanno rivelato che trascorreva parte del suo tempo sugli alberi e che aveva arti superiori altamente sviluppati. Uno studio del 2022 ha evidenziato che i neonati dell’Australopithecus avevano un cervello molto immaturo, simile a quello dei neonati umani odierni, richiedendo un sostegno genitoriale per sopravvivere.

Il Museo Nazionale dell’Etiopia conserva gelosamente i resti di Lucy, che continuano a essere oggetto di richieste di studio. Gli avanzamenti scientifici e le attrezzature moderne stanno aprendo nuove prospettive di ricerca su Lucy e i suoi simili, gettando le basi per le domande scientifiche del futuro.

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