L’amianto, un noto cancerogeno, è stato ampiamente utilizzato durante il XX secolo in diversi settori, dai materiali da costruzione alle pastiglie dei freni e persino alla neve finta sui set cinematografici, come ad esempio nei film Il Mago di Oz e Bianco Natale.
È stato negli anni ’60 che è stato stabilito un collegamento tra l’esposizione all’amianto e il mesotelioma, un cancro incurabile che colpisce principalmente i polmoni, ma può interessare anche l’addome e il cuore. Questa scoperta ha portato al divieto dell’amianto come prodotto nel Regno Unito, avvenuto solo nel 1999.
L’esposizione all’amianto è responsabile dell’80% di tutti i casi di mesotelioma, un processo complicato e di lunga durata che si sviluppa nel corso di circa 30-50 anni dopo l’esposizione.
Nel XXI secolo, alcune donne stanno citando in giudizio le aziende cosmetiche per il mesotelioma correlato all’amianto a seguito dell’esposizione a questo materiale.
Geologicamente parlando, l’amianto è un gruppo di minerali, ma sono sei i minerali di amianto fibroso noti per causare il mesotelioma: crisotilo (bianco), amosite (marrone), crocidolite (blu), antofillite, tremolite fibroso e actinolite fibroso.
Quando osservati al microscopio, questi minerali di amianto appaiono come fasci di fibre, noti come asbestiformi fibrose, simili a una corda che può frammentarsi in fibre più piccole, facilmente inalabili se disperse nell’aria durante lavori di demolizione.
Una volta inalate, queste fibre possono raggiungere il mesotelio, una membrana che riveste i polmoni, l’addome e il cuore, dove possono causare danni e infine il mesotelioma.
Il corpo riconosce le fibre di amianto come estranee e invia cellule immunitarie per smantellarle, ma le fibre di amianto sono resistenti all’attacco immunitario, causando danni al mesotelio e la formazione del mesotelioma.
Nonostante non ci siano registrazioni di amianto utilizzato intenzionalmente nei cosmetici, c’è un rischio di contaminazione da amianto a basso livello nei minerali di talco, un ingrediente comune in molti prodotti cosmetici come ombretto, blush e cipria.
Il talco è una roccia estratta dalla terra e polverizzata per produrre talco, condividendo con le fibre di amianto elementi chimici simili, sebbene la loro struttura microscopica sia diversa.
La somiglianza tra amianto e talco porta spesso alla formazione di minerali di amianto nei depositi di talco, con rischi di contaminazione nei prodotti cosmetici che utilizzano talco come ingrediente.
Il rischio per i consumatori è evidente, considerando che l’industria del talco è stata resistente alla regolamentazione e le tecniche di rilevamento di amianto nei prodotti cosmetici a base di talco possono non essere completamente affidabili.
L’inalazione di particelle di amianto presenti nei cosmetici a base di talco aumenta il rischio di sviluppare il mesotelioma correlato all’amianto, rendendo importante informare i consumatori sui potenziali pericoli legati all’uso di tali prodotti.
Questo articolo è stato redatto da Ashley Howkins, Specialista Tecnico e Responsabile Scientifico del Centro delle Tecniche Sperimentali presso l’Università di Brunel di Londra, e da Lorna Anguilano, Ricercatrice Senior e Responsabile Qualità presso lo stesso centro, nonché Direttore Aggiunto del Centro Wolfson per lo sviluppo e la lavorazione sostenibile dei materiali.
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