Uno dei problemi di salute emersi durante la diffusione del COVID è l’aumento dei casi di pubertà precoce idiopatica nei bambini. Questo fenomeno, caratterizzato da un’inizio anomalo della pubertà, ha destato preoccupazione in diversi studi che hanno evidenziato un possibile legame tra il virus e questa condizione in crescita.
Un interessante studio condotto da ricercatori dell’Università di Gazi e dell’Ospedale Città di Ankara in Turchia ha sollevato l’ipotesi che l’incremento della pubertà precoce potrebbe non essere direttamente correlato all’infezione da COVID, ma piuttosto al tempo trascorso dai bambini esposti alla luce blu emessa dai dispositivi digitali durante i periodi di lockdown.
In due studi separati pubblicati nel 2023, i ricercatori hanno esposto ratti maschi e femmine alla luce blu emessa dai display a LED, scoprendo che l’esposizione prolungata a questa luce ha accelerato i segni della maturità sessuale nei roditori. La dottoressa Aylin Kilinç U urlu, endocrinologa dell’Università di Gazi e autrice principale dello studio, ha spiegato che l’esposizione alla luce blu è in grado di alterare i livelli di melatonina e degli ormoni riproduttivi, anticipando così l’inizio della pubertà nei ratti esaminati.
La pubertà precoce, che di solito inizia intorno ai 12 anni, è stata oggetto di attenzione in quanto sempre più bambini sperimentano questa fase in età più giovane. Le ragazze sono considerate precoci se sviluppano segni di maturità sessuale prima dei 9 anni, mentre per i ragazzi l’età di 9 anni è il punto di riferimento. Le cause di questo fenomeno sono in parte sconosciute, con una buona parte dei casi che non ha una spiegazione evidente.
Uno studio condotto in Turchia ha rilevato un aumento significativo dei casi di pubertà precoce idiopatica, suggerendo che fattori come il consumo di cibi ad alto contenuto calorico e la crescente esposizione alla luce blu dei dispositivi digitali potrebbero essere coinvolti. L’evoluzione ha plasmato il nostro corpo per rispondere alla luce blu come segnale di risveglio, influenzando i ritmi circadiani e la produzione di melatonina, un ormone chiave per il sonno e il riposo.
Lo studio condotto sui ratti ha evidenziato che l’esposizione prolungata alla luce blu ha influenzato i livelli ormonali e accelerato l’inizio della pubertà nei roditori. Sebbene i risultati non siano direttamente trasferibili agli esseri umani, suggeriscono che l’esposizione alla luce blu potrebbe rappresentare un fattore di rischio per la pubertà precoce.
Questo studio, pubblicato su Frontiers in Endocrinology e The Journal of Clinical Research in Pediatric Endocrinology, fornisce importanti spunti di riflessione sulla relazione tra l’esposizione alla luce blu e la pubertà precoce, aprendo la strada a ulteriori ricerche per comprendere appieno questo fenomeno in crescita.
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