Il Misterioso Mondo dei Draghi Marini in Australia

Un'affascinante scoperta subacquea sulla vita e la riproduzione di questi straordinari abitanti marini

Recentemente, un subacqueo in Australia ha catturato affascinanti riprese di un dragone marino mentre trasportava le uova. Jules Casey, esperto documentarista di creature marine lungo la costa australiana, si trovava in immersione al molo di Flinders nella penisola di Mornington, a sud di Melbourne, quando ha avvistato due esemplari di dragone marino (Phyllopteryx taeniolatus).

I draghi marini, esclusivi dell’Australia, si nutrono di piccoli gamberetti chiamati mistidi e piccoli crostacei. Appartenenti alla famiglia tassonomica Syngnathidae, che include anche i cavallucci marini e i pesci ago, gli adulti possono raggiungere i 45 centimetri di lunghezza.

Una caratteristica unica dei draghi marini è la loro capacità di covare le uova. I maschi possono trasportare tra le 250 e le 300 uova alla volta, custodendole nella tasca sulla coda per circa 6-8 settimane prima della schiusa. A differenza dei cavallucci marini, i draghi marini maschi hanno una tasca sulla coda che aiuta a mantenere le uova al loro posto.

Le femmine depositano le uova nella pelle del maschio per la fecondazione, formando una coppa intorno a ciascuna uovo per garantire l’ossigeno necessario alla crescita. Le uova, inizialmente di un rosa brillante, diventano più scure vicino alla schiusa.

Dopo la schiusa, i piccoli si nutrono della capsula dell’uovo per circa due giorni. Si stima che i draghi marini possano vivere tra i 5 e i 7 anni, anche se alcuni esemplari sono sopravvissuti fino a 10 anni in cattività.

Pur essendo classificati come a rischio minimo dall’IUCN, i draghi marini potrebbero subire una diminuzione della popolazione a causa del degrado dell’habitat e della perdita di aree di prateria marina adatte alla loro sopravvivenza.

Il prelievo della specie per il commercio di animali domestici è limitato, ma potrebbe rappresentare una minaccia in aree fortemente urbanizzate lungo la costa, dove i reflui e le acque piovane possono causare sedimentazione e compromettere l’ecosistema marino.

Links: