Nel Parco Nazionale di Yellowstone, precisamente al lago Buffalo Ford, sono emersi interessanti indizi sulla storia naturale della zona. Prima del 1800 d.C., il bisonte americano prosperava, con stime che indicano una popolazione che variava da circa 30 a 60 milioni di individui all’inizio del secolo. Tuttavia, l’arrivo dei colonizzatori europei in Nord America portò a un rapido declino di questa specie iconica.
Secondo il Servizio della Pesca e della Fauna Selvatica degli Stati Uniti, durante il XIX secolo, con l’espansione dell’insediamento europeo americano sulle Grandi Pianure, i bisonti furono massacrati sistematicamente fino a rischiare l’estinzione. Nel 1889, si contavano solo alcuni centinaia di bisonti selvatici nelle pianure del Texas, Colorado, Wyoming, Montana e nelle Dakota occidentali, oltre a un esiguo numero in cattività.
La mancanza di informazioni dettagliate sulla presenza dei bisonti nella zona prima del loro declino ha spinto i ricercatori a indagare più a fondo. Guidati da John Wendt dell’Università di Stato dell’Oklahoma, il team ha analizzato il sedimento di un lago nel Parco Nazionale di Yellowstone per cercare risposte.
Lo studio ha preso in considerazione gli steroidi presenti nelle feci di vari grandi erbivori, tra cui bisonti, alci, wapiti, cervi mulo e antilocapre, confrontando questo profilo steroideo con il sedimento del lago. I biomarcatori molecolari conservati nei sedimenti lacustri sono sempre più utilizzati per ricostruire la presenza passata degli organismi, come spiegato nel loro articolo.
Attraverso la combinazione di biomarcatori molecolari e metodi paleoecologici tradizionali, l’analisi ha fornito nuove prospettive sui ruoli degli erbivori e di altri animali nell’ecosistema nel lungo periodo. Il team ha scoperto che nel corso degli ultimi 2.300 anni, bisonti, wapiti o una combinazione dei due erano gli erbivori dominanti nell’area del lago Buffalo Ford.
Il registro del lago Buffalo Ford offre un importante contesto per comprendere la presenza degli ungulati nel bacino idrografico, in linea con i dati regionali sulla gestione e sui modelli di utilizzo stagionale. In particolare, i risultati indicano una presenza costante di bisonti e/o wapiti per due millenni, con un impatto significativo di questi ungulati nel XX secolo, quando la caccia fu vietata e altre attività umane influenzarono l’ecosistema.
Ulteriori ricerche sono necessarie per valutare come i cambiamenti negli ecosistemi locali possano influenzare i livelli di steroidi fecali. Tuttavia, il team sottolinea che l’analisi degli steroidi fecali nei sedimenti lacustri si è dimostrata un valido strumento per ricostruire la presenza degli animali nel corso del tempo.
Il team ha sviluppato un registro di 2.300 anni dell’attività degli erbivori selvatici nel Parco Nazionale di Yellowstone settentrionale utilizzando biomarcatori fossili presenti nei sedimenti lacustri. Queste informazioni sono fondamentali per comprendere le dinamiche a lungo termine di specie ecologicamente e culturalmente importanti come bisonti e wapiti. Lo studio è stato pubblicato su PLOS ONE.
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