Combina grandi occhi scuri, un corpo alto, bellissime piume che riflettono perfettamente un ramo d’albero, una bocca enorme e un richiamo forte e terrificante: cosa ottieni? È ora di conoscere il più grande uccello fantasma del Sud America.
L’uccello fantasma in questione è in realtà una specie conosciuta come il grande nittibio (Nyctibius grandis). Questi uccelli hanno un aspetto abbastanza stravagante, con un’altezza che varia tra i 48 e i 60 centimetri e un’apertura alare di 70-80 centimetri. Hanno una bocca enorme e grandi occhi neri, senza dimorfismo sessuale evidente, il che significa che maschi e femmine sono molto simili. Sebbene siano notturni e abbiano un’eccellente visione notturna grazie a quegli occhi grandi, vengono spesso scambiati per gufi, ma appartengono a un gruppo diverso.
I nittibi fanno parte dell’ordine tassonomico Nyctibiiformes, sebbene fino al 2021 fossero classificati in Caprimulgiformes, un ordine che ora include solo gli succiacapre. All’interno di questo ordine si trova la famiglia Nyctibiidae, che conta sette specie in due generi; il grande nittibio appartiene al genere Nyctibius.
I grandi nittibi hanno un’ampia distribuzione e si trovano in tutta l’America del Sud, compresi Brasile, Colombia, Venezuela e persino più a nord in Costa Rica, Nicaragua, Honduras e Messico. Attualmente sono classificati come a rischio minimo dalla Lista Rossa dell’IUCN, mostrando solo un lieve declino della popolazione. Durante il giorno, sono capaci di rimanere immobili per lunghi periodi di tempo, mimetizzandosi su alti ceppi d’albero con le loro piume mimetiche e adottando una posa di “congelamento” con il collo disteso per mimetizzarsi ancora di più con gli alberi.
I grandi nittibi non costruiscono nidi, ma depongono un uovo singolo in una cavità più profonda o una depressione all’interno di un ramo di posatoio. I pulcini trascorrono circa un mese e mezzo sotto la cura dei loro genitori – che sono riproduttori monogami – ma di solito sono completamente indipendenti a due mesi di età.
I grandi nittibi sono noti per le loro vocalizzazioni. BBC Science Focus descrive i loro suoni come “gemiti che suonano come una volpe arrabbiata che beve un Jägerbomb”, mentre Britannica suggerisce che il grande nittibio “emetta un urlo distintivo che può disturbare le persone non abituate alla vita notturna della foresta tropicale”. Il nittibio comune correlato (Nyctibius griseus) si trova anche in gran parte dell’America centrale e del Sud, e nel folklore peruviano ha una canzone che si dice racconti la storia di un bambino perduto che chiama sua madre.
I nittibi sono anche correlati a un uccello del Nord America chiamato caprimulgo vocifero (Caprimulgus vociferus), così chiamato perché può ripetere il suo nome 400 volte senza fermarsi.
Links: