Le parole rivestono un ruolo fondamentale quando si tratta di salute, momento in cui siamo particolarmente vulnerabili. Un’errata espressione da parte del medico potrebbe generare sofferenza, paura e minare la fiducia nei confronti della professione medica. I ricercatori hanno individuato una serie di “parole mai” da evitare durante le interazioni con i pazienti, al fine di favorire una comunicazione più efficace e rispettosa.
La pratica medica evolve costantemente, ma alcune sfide rimangono immutate nel tempo. Le malattie gravi, come il cancro e le patologie cardiache avanzate, richiedono spiegazioni dettagliate e un approccio empatico da parte del personale medico. Tuttavia, talvolta, la comunicazione può risultare fredda o insensibile, amplificando la sofferenza emotiva dei pazienti e delle loro famiglie.
Il comportamento del medico, sia verbale che non verbale, può influenzare notevolmente l’esperienza del paziente. Secondo il Dr. Leonard Berry della Texas A&M University, alcune parole dovrebbero essere evitate durante le conversazioni difficili, al fine di garantire un ambiente psicologicamente sicuro per i pazienti.
Il team di ricerca ha identificato una serie di espressioni, definite “parole mai”, che possono minare l’autonomia dei pazienti e la loro capacità di prendere decisioni significative riguardo alla propria cura. Queste frasi, emerse da sondaggi clinici, includono dichiarazioni come “Non c’è nient’altro che possiamo fare” o “Lei non guarirà”, che possono risultare demotivanti e disempoweranti per i pazienti.
In particolare, nel contesto delle cure oncologiche, è stato evidenziato che frasi come “Non preoccupiamoci di questo ora” o “Hai fallito con la chemioterapia” possono minare la fiducia dei pazienti e delegittimare le loro preoccupazioni.
Per favorire una comunicazione più empatica e rispettosa, i professionisti medici sono incoraggiati a adottare un approccio più attento e consapevole durante le interazioni con i pazienti. Questo può includere l’invito attivo ai pazienti di esprimere le proprie domande e preoccupazioni, nonché l’utilizzo di un linguaggio alternativo che trasmetta preoccupazione e sostegno anziché fatalismo o giudizio.
Il coinvolgimento dei pazienti nella gestione della propria salute è fondamentale, e una comunicazione empatica e rispettosa da parte del personale medico può contribuire significativamente a migliorare l’esperienza complessiva del paziente durante il percorso di cura.
Il team di ricerca sottolinea l’importanza di integrare la formazione alla comunicazione nei programmi di studio medico, al fine di preparare gli studenti e i professionisti del settore a interagire in modo empatico e centrato sul paziente. Il tutoraggio e il supporto continuo possono svolgere un ruolo chiave nel promuovere una comunicazione più efficace e rispettosa all’interno del contesto medico.
Il progresso nella sensibilizzazione sulle “parole mai” e sull’importanza della comunicazione empatica può contribuire a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e a promuovere un dialogo aperto e rispettoso tra medici e pazienti.
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