Il Giurassico evoca immagini di giganti: dinosauri, pterosauri, e ora anche girini. Sì, avete letto bene, un girino fossile risalente a 161 milioni di anni fa è stato scoperto, stabilendo un nuovo record per la sua antichità. Questo fossile straordinario, proveniente dalla Patagonia, riporta indietro il record dei girini sulla Terra al Medio Giurassico, un periodo compreso tra 168 e 161 milioni di anni fa.
Il girino apparteneva alla specie Notobatrachus degiustoi, un anfibio estinto ben noto dell’era giurassica. Come le rane moderne, questo girino aveva un ciclo di vita bifasico, iniziando come una forma larvale acquatica per poi trasformarsi in una rana adulta. La scoperta fornisce la prima evidenza della metamorfosi dei girini nel ciclo di vita degli anuri fin dall’inizio della storia evolutiva del gruppo.
L’habitat del girino era probabilmente una pozza poco profonda soggetta a prosciugamenti periodici, condizioni che hanno portato alla sua conservazione straordinaria per oltre 160 milioni di anni. Il fossile, con una lunghezza di 16 centimetri, mostra dettagli sorprendenti come gli occhi, i nervi e parte della coda, rivelando che il girino stava per trasformarsi in una rana adulta prima della sua morte.
Questa scoperta non solo batte record, ma fornisce anche preziose informazioni sull’evoluzione delle rane e dei rospi, evidenziando la presenza di un ciclo di vita bifasico tra gli anuri primitivi. La conservazione squisita del fossile, comprese le parti molli, rivela caratteristiche legate al meccanismo di alimentazione a filtrazione tipico dei girini attuali.
Lo studio pubblicato su Nature sottolinea l’importanza di questa scoperta, che non solo rappresenta il girino più antico conosciuto, ma anche il primo stadio larvale degli anuri primitivi. Dimostra che il gigantismo dei girini era presente tra gli anuri primitivi e che il ciclo di vita bifasico con abitudini di alimentazione a filtrazione era già stabile da almeno 161 milioni di anni.
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