Lo spettacolo della Cometa Tsuchinshan-ATLAS ha catturato l’attenzione di molti in tutto il mondo, ma alcuni di noi non hanno potuto goderne a causa delle costanti nuvole nel cielo. Tuttavia, c’era l’attesa per un’altra cometa brillante quest’anno: la Cometa ATLAS (C/2024 S1). Le previsioni indicavano che avrebbe brillato intensamente come Venere per Halloween, ma il destino ha riservato un’altra sorte a questo corpo celeste.
La Cometa ATLAS ha raggiunto il punto più vicino alla Terra il 24 ottobre, per poi avvicinarsi pericolosamente al Sole il 28 ottobre, con un perielio di soli 1,2 milioni di chilometri (750.000 miglia). Questo incontro ravvicinato con la nostra stella è stato fatale per la cometa, che è stata letteralmente vaporizzata dalla sua intensa luce, che le conferiva la caratteristica coda luminosa.
Gli astronomi erano consapevoli del rischio che la Cometa ATLAS corresse, appartenendo alla famiglia delle comete sungrazer di Kreutz, notoriamente soggette alla distruzione quando si avvicinano troppo al Sole. Queste comete sono frammenti di un corpo cometario più grande, il Kreutz, che si è frammentato secoli fa. Heinrich Kreutz fu il primo a dimostrare questa relazione nel XIX secolo. Numerose comete, a partire dal 1680, sono state identificate come sungrazer di Kreutz.
Il viaggio di queste comete è pericoloso, ma se sopravvivono possono diventare straordinariamente luminose, come accadde con la Grande Cometa del 1965, conosciuta anche come Cometa Ikeya-Seki, visibile addirittura di giorno vicino al Sole. La Cometa ATLAS (C/2024 S1) sembrava avere le dimensioni necessarie per resistere al passaggio ravvicinato e brillare intensamente, ma purtroppo non è stato così.
Resta la speranza di avere più fortuna con il prossimo sungrazer che attraverserà il nostro sistema solare.
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