La Science Corporation, concorrente della Neuralink di Elon Musk nello sviluppo della tecnologia di interfaccia cervello-computer (BCI), ha recentemente annunciato i risultati promettenti di uno studio clinico preliminare riguardante un impianto oculare progettato per ripristinare la vista in pazienti affetti da perdita della vista. Il dispositivo denominato PRIMA è progettato per essere impiantato appena sotto la retina e funziona in sinergia con un paio speciale di occhiali e un piccolo processore. Senza fili o cavi, l’impianto incorpora anche una funzione chiamata Zoom, che consente di ingrandire alcune caratteristiche come il testo su una pagina.
Il dispositivo è stato ideato per aiutare coloro che soffrono di una forma avanzata di degenerazione maculare legata all’età, nota come atrofia geografica (GA). La macula, parte centrale della retina che ci permette di vedere in dettaglio, è colpita da questa condizione che rappresenta la principale causa di perdita della vista legata all’età. Circa l’80% delle persone affette da questa malattia sviluppa la forma secca, caratterizzata da una progressiva sottigliezza della macula e dall’accumulo di piccoli grumi di proteine. La GA, fase avanzata della degenerazione maculare, si manifesta con la perdita di cellule in specifiche aree della retina, portando a un progressivo offuscamento visivo e alla comparsa di una macchia scura che si allarga con la morte delle cellule.
La GA colpisce spesso il centro della macula, causando la perdita della parte centrale del campo visivo, solitamente la più nitida. Questo può rendere difficile svolgere attività quotidiane come guidare e riconoscere i volti. I pazienti affetti potrebbero necessitare di lenti e dispositivi speciali per leggere o utilizzare computer e dispositivi intelligenti.
Attualmente, non esistono trattamenti in grado di invertire i danni causati dalla GA. Tuttavia, il team di Science Corp è fiducioso riguardo al potenziale del loro impianto PRIMA come soluzione a lungo attesa. “A mia conoscenza, questa è la prima volta che il ripristino della capacità di leggere fluentemente è stato dimostrato in modo definitivo nei pazienti ciechi”, ha dichiarato il CEO Max Hodak.
Hodak, ex presidente di Neuralink e co-fondatore di Science Corp nel 2021, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo per il settore, annunciando l’intenzione di portare questa tecnologia sul mercato nei prossimi anni. Il sistema PRIMA, inizialmente sviluppato dalla società francese Pixium Vision SA, è stato acquisito da Science Corp all’inizio di quest’anno.
Per lo studio condotto, 38 pazienti affetti da GA sono stati sottoposti all’impianto del dispositivo PRIMA. Questo studio rappresenta il terzo di una serie di studi preliminari ed è il più ampio finora. I risultati di uno studio di fattibilità su cinque pazienti, seguiti fino a quattro anni dopo l’impianto, hanno evidenziato una buona tollerabilità del dispositivo e il recupero parziale della vista in tre pazienti, che sono riusciti a leggere almeno quattro linee aggiuntive su una tabella di visione.
Al punto temporale di 12 mesi, i 38 partecipanti all’ultimo studio hanno mostrato un miglioramento medio di 4,6 linee sulla tabella di visione rispetto alla loro visione non corretta. Un paziente ha ottenuto risultati particolarmente positivi, riuscendo a leggere altre 11,8 linee sulla tabella di visione. L’acutezza visiva naturale dei pazienti è rimasta stabile, suggerendo che l’impianto PRIMA non ha causato ulteriori danni alla retina.
Alcuni pazienti nello studio hanno dimostrato la capacità di leggere testi e completare un cruciverba grazie ai loro impianti, come mostrato in un video. Lo studio proseguirà almeno fino a febbraio 2026, monitorando i progressi dei pazienti. I risultati preliminari sono stati accolti con entusiasmo, rappresentando una pietra miliare nel trattamento della cecità causata dall’atrofia geografica dovuta alla degenerazione maculare legata all’età, come afferma il professor Frank Holz, coordinatore scientifico dello studio e professore di oftalmologia all’Università di Bonn.
Lo studio è stato presentato al 24° Congresso Euretina nel settembre 2024, confermando l’importanza e la promettente efficacia dell’impianto PRIMA nel ripristino della vista in pazienti affetti da GA.
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