Mistero della migrazione a 3.000 metri: il caso del piviere grigio

Uno studio sulla predazione degli uccelli ad altitudini elevate

Un piviere grigio è stato trovato morto a 3.000 metri di altitudine lungo la costa del Mare dei Wadden nei Paesi Bassi. Questo uccello, appartenente alla specie Pluvialis squatarola, era parte di un gruppo di otto piovanelli che erano stati tutti dotati di un tag GPS a gennaio 2023. I ricercatori stavano studiando la migrazione di questi uccelli per comprendere meglio il motivo per cui volano a così alte altitudini, ipotizzando che potesse essere una strategia per evitare predatori durante il viaggio.

Il primo indizio significativo nel caso è emerso quando uno degli uccelli etichettati ha improvvisamente interrotto il suo volo migratorio alle 21:58 del 27 maggio 2023, 25 minuti dopo il tramonto. Il tag GPS ha registrato un brusco calo di altitudine fino a 2.882 metri sopra il suolo, segnalando un comportamento anomalo rispetto ai dati precedenti.

Successivamente, il tag è stato recuperato dal team insieme ai resti del piviere grigio, che sono stati trovati vicino a un nido di falco pellegrino. Prima della morte, il tag ha registrato un aumento dell’accelerazione corporea, suggerendo che l’uccello potesse aver tentato di sfuggire a un predatore. I falchi pellegrini, noti per la loro velocità in picchiata fino a 320 chilometri all’ora, sono stati identificati come il principale sospettato del caso.

Tre immagini, due mostrano il piviere con le zampe anellate e il trasmettitore GPS montato e una mostra gli anelli e il trasmettitore nel palmo di una mano.
Le ultime fotografie conosciute del piviere grigio dotato del tag GPS.
Bloom, M.P., et al, Ecologia 2024 (CC BY 4.0); foto: Thomas K. Lameris (a, b) e Arne Hegemann (c)

Il mistero rimane sul motivo per cui questi uccelli migrano a così alte altitudini. Alcuni ipotizzano che possa essere per evitare il surriscaldamento, mentre altri suggeriscono che volare a quote estreme durante il giorno potrebbe essere una strategia per evitare i predatori. Tuttavia, il caso del piviere grigio dimostra che volare a 3.000 metri non è sufficiente per evitare il rischio di predazione durante la migrazione.

Lo studio dettagliato su questo caso è stato pubblicato sulla rivista Ecology, offrendo nuove prospettive sulla predazione degli uccelli ad altitudini elevate e sulle strategie di migrazione adottate da queste specie.

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