Il ghepardo, con la sua reputazione di essere l’animale più veloce del mondo, può raggiungere una velocità di corsa fino a 120 chilometri all’ora. Tuttavia, questa prestazione è superata dalle impressionanti velocità di picchiata del falco pellegrino.
Il falco pellegrino: l’animale più veloce in picchiata
Secondo la National Audubon Society, questo rapace è stato osservato raggiungere velocità di 300 chilometri all’ora, stabilendo così il record come animale più veloce in picchiata mai registrato. Gli scienziati ritengono che potrebbe essere in grado di viaggiare ancora più velocemente, potenzialmente raggiungendo velocità paragonabili a quelle di un treno a proiettile, ossia 320 chilometri all’ora.
- Il falco pellegrino detiene il primato in picchiata
- Il pipistrello dalla coda libera brasiliano è l’animale volante più veloce
- Il rondone comune è l’uccello volante più veloce
La picchiata ad altissima velocità del falco pellegrino è una parte fondamentale della sua strategia di caccia. Questi rapaci si tuffano in picchiata per colpire la preda in volo, principalmente altri uccelli. Quelli che vivono in ambienti urbani prediligono piccioni, mentre quelli costieri preferiscono anatre e uccelli marini.
Il falco pellegrino: un viaggiatore cosmopolita
Il nome “pellegrino” deriva dalla parola latina per “straniero” o “viaggiatore” (peregrinator), riflettendo la natura cosmopolita di questo uccello che popola tutti i continenti tranne l’Antartide. In Nord America, si possono trovare tre sottospecie di falco pellegrino: il falco pellegrino americano o continentale, il falco pellegrino tundra o artico e il falco pellegrino di Peale, che abitano principalmente catene montuose come gli Appalachi e le Montagne Rocciose.
- Il falco pellegrino è presente in tutti i continenti tranne l’Antartide
- In Nord America si trovano tre sottospecie di falco pellegrino
Il falco pellegrino ha subito l’impatto negativo dell’attività umana, con una drastica diminuzione della popolazione durante il XX secolo a causa dell’uso diffuso di pesticidi come il DDT. Fortunatamente, grazie agli sforzi per ridurre l’uso di tali sostanze chimiche e all’aumento della popolazione di uccelli, il falco pellegrino è riuscito a lasciare lo status di specie in pericolo.
Il declino attuale del falco pellegrino
Tuttavia, recenti segnalazioni indicano un declino del numero di falchi pellegrini negli Stati Uniti, con una diminuzione fino al 50% dei falchi pellegrini nidificanti in alcune aree. I ricercatori hanno avanzato diverse ipotesi per spiegare questa tendenza, che vanno dall’uso di pesticidi alla diminuzione delle prede e alla diffusione dell’influenza aviaria altamente patogena (HPAI). La causa esatta di questo declino rimane ancora sconosciuta.
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