Enigmi spaziali: le anomalie del sorvolo nelle missioni verso il Sistema Solare

Un mistero gravitazionale irrisolto nel viaggio delle sonde spaziali

Il 8 dicembre 1990, la navicella spaziale Galileo della NASA ha sperimentato un fenomeno noto come “anomalia del sorvolo” mentre si avvicinava alla Terra nel suo viaggio verso Giove e le sue lune. Questo evento, osservato anche in altre missioni spaziali, rimane ancora oggi un enigma irrisolto.

Nelle missioni spaziali dirette verso il lontano Sistema Solare, l’agenzia spaziale NASA ha spesso utilizzato una tecnica chiamata “assistenza gravitazionale”. Questo metodo prevede che le navicelle spaziali sfruttino l’attrazione gravitazionale di corpi celesti più grandi, come pianeti o stelle, per ottenere un aumento significativo della loro velocità a scapito di una leggera variazione dell’orbita.

Ad esempio, la sonda Voyager 2, lanciata nell’agosto del 1977, ha utilizzato l’assistenza gravitazionale di Giove per poi dirigersi verso Saturno. Allo stesso modo, la Voyager 1, lanciata il mese successivo, ha compiuto lo stesso percorso, raggiungendo prima Giove rispetto alla Voyager 2. Successivamente, la Voyager 2 ha ricevuto assistenza gravitazionale da Saturno e successivamente da Urano, arrivando infine fino a Nettuno e oltre.

Anche la sonda Galileo ha beneficiato di un impulso gravitazionale da Venere e due dalla Terra mentre si dirigeva verso Giove. Allo stesso modo, la sonda Cassini ha ricevuto impulsi da Venere, dalla Terra e da Giove per raggiungere la velocità necessaria per raggiungere Saturno.

Un fenomeno interessante è emerso durante i sorvoli delle navicelle spaziali attorno alla Terra. Analizzando sei di questi sorvoli da parte delle sonde Galileo, NEAR, Cassini, Rosetta e MESSENGER, i ricercatori hanno rilevato delle accelerazioni leggermente superiori a quanto previsto durante tali passaggi.

Uno studio condotto nel 2008 ha evidenziato che durante i sorvoli della Terra si verifica un cambiamento energetico anomalo dell’ordine di 10-6, senza che sia stata individuata una causa fisica o un errore sistematico che possa spiegarlo.

Alcuni esperti hanno ipotizzato che questa anomalia potrebbe essere legata alla rotazione terrestre, mentre altre spiegazioni proposte vanno dagli effetti relativistici a un possibile alone di materia oscura attorno al nostro pianeta.

Ulteriori studi hanno suggerito che per spiegare le variazioni di accelerazione osservate durante i sorvoli, potrebbe essere necessaria l’interazione della materia oscura con la materia ordinaria, con scenari che prevedono la presenza di materia oscura confinata all’interno dell’orbita lunare.

Non tutte le missioni spaziali hanno riscontrato queste anomalie durante le assistenze gravitazionali. Ad esempio, la sonda Juno non ha evidenziato alcun effetto anomalo, suggerendo che potrebbero essere necessarie ulteriori indagini per comprendere appieno questi fenomeni.

Le anomalie del sorvolo non sono un caso isolato. In passato, l’anomalia del Pioneer ha sollevato interrogativi simili, ma successive analisi hanno suggerito che potesse trattarsi di un effetto termico anziché di una nuova fisica.

Nonostante le ipotesi e le teorie proposte, al momento non esiste una spiegazione definitiva per queste anomalie. Con il continuo avanzamento delle missioni spaziali, potremmo presto ottenere nuove informazioni che ci aiuteranno a risolvere questo affascinante enigma.

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