Una colonia di circa 50 parrocchetti notturni (Pezoporus occidentalis) è stata recentemente scoperta in una zona remota dell’Australia Occidentale, superando di gran lunga le stime precedenti sulla popolazione di questo uccello, a lungo considerato estinto. Questa scoperta offre nuove speranze per la conservazione di una specie unica, nonostante la sua vita notturna e la limitata visione notturna. Tuttavia, il parrocchetto notturno rimane gravemente minacciato di estinzione e coloro che lo hanno trovato chiedono un maggiore supporto per proteggerlo.
La popolazione Ngururrpa, dopo anni senza avvistamenti di parrocchetti notturni, ha riscoperto l’importanza di questo uccello nella loro cultura. Gli autori Ngururrpa, che hanno documentato la riscoperta all’interno dell’Area Protetta Indigena Ngururrpa, raccontano di come il richiamo sinistro del parrocchetto fosse usato per spaventare i bambini, dicendo loro che era il suono degli spiriti maligni.
Attraverso la collaborazione tra ranger Ngururrpa e scienziati universitari, sono stati posizionati songmeters in 31 siti nel Pilbara orientale, una delle regioni più remote e inospitali del pianeta. Diciassette di questi siti hanno registrato il richiamo notturno del parrocchetto, portando alla scoperta di un vecchio nido, alcune piume e avvistamenti occasionali degli uccelli stessi.
Nonostante il successo relativo delle ricerche, i parrocchetti notturni rimangono una specie vulnerabile. La Dott.ssa Rachel Paltridge dell’Indigenous Desert Alliance ha sottolineato la mancanza di dettagli sulla biologia di questi uccelli, evidenziando la necessità di ulteriori studi per comprendere meglio le loro abitudini e il loro habitat.
I parrocchetti notturni, diversamente dagli uccelli notturni come gli gufi, non hanno sviluppato adattamenti specializzati per la caccia notturna. Tuttavia, la loro scelta di rimanere attivi di notte nel caldo arido dell’Australia centrale rappresenta una strategia unica di sopravvivenza.
Le minacce alla sopravvivenza dei parrocchetti notturni includono la presenza di predatori introdotti come i gatti e i cammelli selvatici, oltre agli effetti del cambiamento climatico sui loro delicati habitat. I dinghi, predatori naturali dei gatti, potrebbero svolgere un ruolo chiave nella protezione di questi uccelli.
Il team di ricerca raccomanda misure di conservazione mirate, come la gestione degli incendi e il monitoraggio dei predatori, per garantire la sopravvivenza a lungo termine dei parrocchetti notturni. La scoperta di questa nuova colonia rappresenta una speranza per la conservazione di una specie unica e preziosa per l’ecosistema australiano.
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