Dieta MIND: Benefici cerebrali e riduzione del rischio cognitivo

Uno studio rivela l'efficacia della dieta MIND nell'invecchiamento

La dieta MIND, una combinazione delle diete mediterranea e DASH, è nota per i suoi benefici cerebrali. Un recente studio ha evidenziato che potrebbe contribuire a ridurre il rischio di problemi cognitivi legati all’invecchiamento.

Questa dieta è caratterizzata da alimenti ricchi di vitamine, carotenoidi e flavonoidi, che si ritiene proteggano il cervello riducendo lo stress ossidativo e l’infiammazione. Spinaci, cavolo riccio, verza, cereali integrali, olio d’oliva, pollame, pesce, legumi e noci sono alcuni degli alimenti principali della dieta MIND. Le bacche sono preferite rispetto ad altri frutti, mentre è consigliato consumare pesce e pollame regolarmente.

Al contrario, carne rossa, dolci, formaggio, cibi fritti e burro dovrebbero essere limitati. Il Dr. Russell P. Sawyer, dell’Università di Cincinnati, sottolinea l’importanza di trovare modi per ritardare lo sviluppo di problemi cognitivi, considerando l’aumento dei casi di demenza.

Uno studio condotto su 14.145 persone di età media 64 anni ha valutato l’effetto della dieta MIND sulla compromissione cognitiva. I partecipanti hanno completato un questionario alimentare e sono stati seguiti per 10 anni. I risultati hanno mostrato che seguire una dieta simile alla MIND era associato a un minor rischio di compromissione cognitiva nelle donne, ma non negli uomini.

Il declino cognitivo è stato più lento tra coloro che aderivano maggiormente alla dieta MIND, con una maggiore efficacia nei partecipanti di colore rispetto a quelli bianchi. Tuttavia, è importante sottolineare che lo studio ha evidenziato solo un’associazione e che ulteriori ricerche sono necessarie per confermare questi risultati.

Nonostante i limiti dello studio, i ricercatori sono entusiasti di esplorare ulteriormente gli effetti della dieta MIND su diverse popolazioni. Questi risultati offrono spunti interessanti e potenzialmente utili per ridurre il rischio di problemi cognitivi legati all’invecchiamento.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Neurology, aprendo la strada a future indagini sull’importanza della dieta nell’influenzare la salute cerebrale.

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