Quando i robot uccidono: tragedie e responsabilità

Un viaggio nella storia delle fatalità causate da sistemi robotici

Nel lontano 25 gennaio 1979, si verificò un evento tragico che segnò la storia della robotica: Robert Williams, un giovane dipendente di 25 anni della Ford Motor Company a Flat Rock, Michigan, divenne la prima persona registrata ad essere uccisa da un robot. Questo incidente, che avvenne oltre 45 anni fa negli Stati Uniti, fu solo l’inizio di una serie di fatalità causate da sistemi robotici.

Williams stava lavorando presso lo stabilimento di fusione della Ford, utilizzando un sistema di recupero parti che spostava materiali da un punto all’altro della fabbrica. Un malfunzionamento fece sì che la macchina lavorasse lentamente, portando Williams a salire su una mensola, dove fu tragicamente colpito alle spalle e schiacciato da un braccio meccanico. Documenti legali rivelarono che il robot continuò a operare per 30 minuti mentre Williams giaceva senza vita, fino a quando i colleghi si accorsero dell’accaduto.

Si scoprì che l’incidente avvenne a causa di un errore del sistema robotico, che identificò erroneamente Williams come un oggetto inanimato da spostare. La famiglia di Williams intraprese una causa legale contro il produttore della macchina, Litton Industries, ottenendo un risarcimento di $10 milioni nel 1983, che all’epoca rappresentava il più grande indennizzo per lesioni personali nello stato. Questo caso sollevò importanti questioni sulla sicurezza sul lavoro in un’epoca in cui le industrie stavano introducendo sistemi automatizzati e robotica nelle loro linee di produzione.

Appena due anni dopo la morte di Williams, un altro incidente simile sconvolse il Giappone. Nel 1981, Kenji Urada, un lavoratore di 37 anni presso uno stabilimento di Kawasaki Heavy Industries, fu ucciso da un braccio meccanico mentre cercava di risolvere un problema con un robot difettoso. Urada, accidentalmente, attivò il robot superando una barriera di sicurezza nella fabbrica. Il robot, identificando erroneamente l’impiegato come una minaccia, lo schiacciò in una macchina adiacente, uccidendolo istantaneamente.

Questi incidenti non sono stati isolati nel tempo. Uno studio del 2023 ha identificato almeno 41 morti correlate ai robot negli Stati Uniti tra il 1992 e il 2017, con una concentrazione significativa di incidenti nel Midwest, noto per la sua industria pesante e manifatturiera.

La questione della responsabilità morale e legale legata alle azioni dei robot solleva interrogativi complessi, soprattutto nell’era attuale in cui l’intelligenza artificiale sta crescendo in modo esponenziale. Mentre la maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che gli esseri umani siano responsabili delle macchine e dei sistemi di intelligenza artificiale che creano, l’espansione incontrollata dell’IA pone sfide etiche e legali senza precedenti, mettendo in discussione i confini tra responsabilità umana e autonomia delle macchine.

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