Nuove ricerche hanno portato alla luce un’affascinante ipotesi riguardante Marte e la possibile esistenza di una terza luna, molto più grande delle attuali Phobos e Deimos, che potrebbe aver fatto parte del sistema marziano in passato. Questa scoperta potrebbe offrire spiegazioni a una serie di caratteristiche misteriose che caratterizzano la superficie del pianeta rosso.
Marte, il pianeta che si trova tra Venere e Mercurio, è noto per le sue due piccole lune, Phobos e Deimos, che presentano caratteristiche uniche rispetto alle altre lune del Sistema Solare. Questi satelliti naturali sono caratterizzati da una dimensione ridotta rispetto a Marte, sono ricoperti di crateri e mostrano una densità sorprendentemente bassa.
Esistono diverse teorie riguardo alla formazione di Phobos e Deimos. Una di queste ipotizza che le lune siano state create da detriti generati da una collisione di un grande oggetto con Marte, che successivamente si sono coagulati per formare i due satelliti. Un’altra teoria suggerisce che Phobos e Deimos siano asteroidi di tipo D catturati dalla gravità marziana.
Una recente ipotesi propone che Phobos potrebbe essere stata una cometa catturata da Marte. Queste diverse teorie offrono spunti interessanti per approfondire la comprensione dell’origine delle lune marziane.
Ma le peculiarità di Marte non si limitano alle sue lune. Il pianeta stesso presenta caratteristiche insolite che richiedono spiegazioni dettagliate. Marte è triassiale, ovvero ha una forma asimmetrica con tre assi distinti. Questa particolarità è evidente soprattutto nell’ellitticità equatoriale causata dalla presenza della Tharsis Rise e di altre formazioni geologiche rilevanti.
Secondo Michael Efroimsky dell’Osservatorio Navale degli Stati Uniti, la triassialità di Marte potrebbe essere stata influenzata da una presunta terza luna, chiamata Nerio, che potrebbe aver orbitato attorno al pianeta in passato. Questa luna ipotetica potrebbe aver contribuito alla formazione della forma asimmetrica di Marte prima che il pianeta si solidificasse completamente.
La presenza di Nerio potrebbe aver generato una triassialità iniziale in Marte, che successivamente è stata modellata da processi tettonici e vulcanici. Efroimsky suggerisce che Nerio potrebbe essere stata distrutta in una collisione o espulsa dall’orbita durante i primi giorni del Sistema Solare.
Nonostante l’interesse suscitato da questa ipotesi, sarà necessario condurre ulteriori studi e osservazioni per confermare o escludere definitivamente l’esistenza di Nerio e il suo impatto sulla forma di Marte. Il lavoro di ricerca è stato presentato al Journal of Geophysical Research: Planets ed è disponibile come pre-stampa su arXiv, aprendo nuove prospettive per la comprensione della storia evolutiva di Marte e del suo sistema lunare.
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