Tendenze dell’uso della cannabis negli Stati Uniti

Un'analisi sul consumo e le implicazioni sociali

La foto mostra un primo piano di una mano che tiene uno spinello e un'altra che tiene una fiamma di accendino appena sotto la sua estremità. Lo spinello è acceso e una piccola lunghezza di fumo si estende dalla sua estremità. Lo sfondo è nero.

Nuove ricerche hanno evidenziato un aumento complessivo dell’uso della cannabis negli Stati Uniti a partire dal 2013, sebbene tale incremento non sia stato così marcato tra gli adolescenti, mantenendo così l’argomento sull’uso della cannabis in uno stato di controversia. Attualmente, circa 200 milioni di individui nel mondo fanno uso di questa sostanza psicoattiva, che risulta essere la più diffusa negli Stati Uniti.

Nel corso degli ultimi decenni, diversi fattori come i cambiamenti nella percezione sociale, la legislazione statale e la decriminalizzazione hanno contribuito a rendere la cannabis più accettata all’interno della popolazione. Tuttavia, nonostante i potenziali benefici per la salute che potrebbe offrire in determinati contesti, gli effetti avversi legati al suo consumo continuano a destare preoccupazione tra ricercatori e operatori sanitari.

Per comprendere meglio chi fa uso di cannabis e in che misura le tendenze si sono modificate nel tempo, un team di ricercatori provenienti dall’Università del Kentucky e dall’Università di Louisville ha analizzato i dati di oltre 500.000 individui nei periodi compresi tra il 2013 e il 2019, e tra il 2021 e il 2022, utilizzando informazioni provenienti dal National Survey on Drug Use and Health.

Purtroppo, la pandemia da COVID-19 ha interrotto la raccolta dati per il 2020, limitando la capacità dei ricercatori di valutare con precisione le differenze comportamentali in quel periodo, pertanto i dati relativi a quell’anno non sono stati inclusi nello studio.

Il team ha esaminato le tendenze nell’uso attuale della cannabis, definito come qualsiasi consumo della sostanza nei 30 giorni precedenti il completamento del sondaggio di autovalutazione. Inoltre, sono stati valutati i modelli di prevalenza e le tendenze di utilizzo in base a diversi gruppi demografici, considerando età, genere, etnia, razza, livello di istruzione e reddito familiare annuo dei partecipanti.

I risultati hanno mostrato che l’uso tra gli adolescenti è rimasto stabile durante i periodi presi in esame, mentre si è registrato un aumento complessivo dell’uso della cannabis tra gli altri gruppi demografici. Il team ha evidenziato un incremento dell’uso della cannabis sia dal 2013 al 2019 che dal 2021 al 2022, con la prevalenza nel 2020 che si inserisce in questa tendenza.

La prevalenza dell’uso della cannabis non ha subito variazioni nel tempo tra i giovani, contrariamente a quanto suggerito da ricerche precedenti che coinvolgevano principalmente campioni di giovani.

Il team ha individuato che i giovani adulti tra i 18 e i 25 anni presentavano una maggiore probabilità di utilizzo attuale della cannabis rispetto ad altri gruppi, con un aumento complessivo dell’uso tra gli adulti compresi tra i 26 e i 64 anni.

Per quanto riguarda etnia e razza, l’uso della cannabis è risultato in aumento tra i partecipanti ispanici e bianchi non ispanici nel periodo dal 2013 al 2019 e dal 2021 al 2022, sebbene la prevalenza non fosse generalmente più elevata rispetto ai loro omologhi neri non ispanici e multirazziali non ispanici.

Il team ha anche osservato un aumento significativo dell’uso della cannabis tra individui con uno status socioeconomico più elevato, come dimostrato dall’incremento di utilizzo tra coloro che appartenevano a famiglie con un reddito annuo superiore a $75.000 e tra coloro con laurea universitaria.

I risultati dello studio suggeriscono la necessità di ulteriori approfondimenti per comprendere appieno i fattori che stanno contribuendo all’aumento dell’uso della cannabis negli Stati Uniti. Nonostante alcuni individui possano fare uso della cannabis per i suoi presunti benefici terapeutici, è fondamentale considerare anche i potenziali danni associati al consumo, specialmente tra le popolazioni più vulnerabili.

Il team di ricerca ha sottolineato che, oltre alle interruzioni causate dalla pandemia, lo studio presenta alcune limitazioni, come l’autoreferenzialità dei dati e l’assenza di informazioni riguardanti l’orientamento sessuale in alcuni anni considerati.

Concludendo, i ricercatori hanno evidenziato l’importanza di campagne educative per affrontare i danni potenziali legati all’aumento dell’uso della cannabis tra giovani e adulti, considerando il mutevole contesto della legalizzazione della cannabis negli Stati Uniti e le relative conoscenze, attitudini e credenze.

Lo studio completo è stato pubblicato su Drug and Alcohol Dependence Reports.

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