Ieri è stata una giornata impegnativa per il team di volo di BepiColombo, la missione spaziale frutto della collaborazione tra le agenzie spaziali europea e giapponese. L’obiettivo finale è quello di posizionare due orbiter attorno a Mercurio in un futuro prossimo.
Nel mese di aprile, la missione ha riscontrato problemi con i propulsori, ma per il quarto sorvolo è stata presa una decisione audace: inviare la sonda molto più vicino a Mercurio per sfruttare l’assistenza gravitazionale. Questa manovra, seppur rischiosa, ha dato risultati positivi.
Frank Budnik, responsabile del team di dinamica di volo di BepiColombo, ha definito la decisione come particolarmente difficile. Tuttavia, il successo del sorvolo ha dimostrato che la scelta era giustificata.
L’astronave si trova attualmente in buone condizioni, seguendo la traiettoria corretta e ha catturato delle splendide immagini di Mercurio durante il passaggio. Le foto sono state scattate dalle tre telecamere di monitoraggio, non progettate specificamente per riprendere il pianeta, ma utilizzate per il controllo dell’astronave.
Le immagini mostrano le caratteristiche vicino al terminatore, la linea di separazione tra giorno e notte. Il punto più vicino in cui BepiColombo si è avvicinato a Mercurio è stato di 165 chilometri, al di sotto dell’altitudine di sicurezza di solito fissata a 200 chilometri sul lato notturno del pianeta per ridurre i rischi.
Di solito, i sorvoli su Mercurio avvengono a un’altitudine di 200 chilometri per diverse ragioni, tra cui le questioni termiche. Frank Budnik ha spiegato che questa altitudine è stata sempre considerata un limite.
Le immagini mostrano in dettaglio i crateri e le creste di Mercurio, tra cui uno dedicato all’artista neozelandese Margaret Olrog Stoddart (1865-1934) e un altro all’artista francese Henri Matisse. Un cratere chiamato Vivaldi, in onore del compositore italiano delle Quattro Stagioni, è stato anche immortalato.
Questi sorvoli ravvicinati al pianeta sono un’occasione per testare l’intero set di strumenti disponibili prima dell’inizio della missione scientifica nel 2027. BepiColombo è solo la terza missione spaziale a visitare Mercurio, rendendolo uno dei pianeti meno esplorati del Sistema Solare interno.
Jack Wright, ricercatore ESA e scienziato planetario, ha definito Mercurio il “Bambino Problema del Sistema Solare” per via dei suoi estremi e delle sue contraddizioni. Le immagini e i dati raccolti durante i sorvoli offrono un’anteprima della fase orbitale di BepiColombo, che contribuirà a svelare i misteri del pianeta.
La missione continuerà il suo lento cambiamento di orbita per adattarsi a Mercurio e, se tutto procede come previsto, entrerà in orbita attorno al pianeta nel novembre 2026.
Links: