L’esplorazione di Mercurio: sfide e scoperte nel Sistema Solare interno

Scopri le difficoltà e le ambizioni di studiare il pianeta più vicino al Sole

Mercurio, il pianeta roccioso più vicino al Sole nel Sistema Solare interno, è stato a lungo il meno esplorato tra i quattro pianeti interni. Solo nel 2011 la sonda MESSENGER della NASA è diventata la prima a orbitare attorno a Mercurio, segnando un importante passo avanti nell’esplorazione di questo misterioso mondo.

Al contrario, Giove, che si trova a circa cinque volte la distanza della Terra dal Sole, ha avuto il suo primo orbitante già negli anni ’90, mentre Marte e Venere hanno ricevuto le prime missioni orbitali negli anni ’70. Mercurio, invece, rimane un pianeta difficile da studiare a causa della sua prossimità al Sole, che lo rende estremamente complicato da osservare dalla Terra.

Il principale ostacolo che si frappone allo studio di Mercurio è la sua difficoltà di osservazione. Essendo il pianeta più interno del Sistema Solare, appare sempre troppo vicino al Sole, rendendo le osservazioni astronomiche estremamente complesse. Mercurio sorge e tramonta quasi insieme al Sole, apparendo sempre vicino all’orizzonte e visibile solo brevemente poco prima dell’alba e subito dopo il tramonto. Anche se i telescopi possono essere utilizzati per osservare il pianeta durante il giorno, è necessario prestare particolare attenzione per evitare danni all’ottica a causa della luce solare intensa. Addirittura, il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA, uno dei più potenti strumenti astronomici, non ha mai fotografato Mercurio per evitare danni alla sua sensibile ottica.

La missione europeo-giapponese BepiColombo, lanciata nel 2018, si propone di superare le sfide legate all’osservazione e all’esplorazione di Mercurio sfruttando la gravità della Terra, di Venere e di Mercurio per regolare la sua traiettoria e raggiungere l’orbita attorno al pianeta nel dicembre 2025. Questa ambiziosa missione prevede complessivamente nove manovre di assistenza gravitazionale per posizionare i suoi due orbitanti, il Mercury Planetary Orbiter (MPO) dell’ESA e il Mercury Magnetospheric Orbiter dell’Agenzia di Esplorazione Aerospaziale del Giappone, attorno a Mercurio. Inoltre, per saperne di più sulla figura di Giuseppe Colombo, pioniere nell’uso dei sorvoli planetari, puoi visitare questa pagina.

Un altro ostacolo significativo nello studio di Mercurio è la sua difficoltà di raggiungimento. A differenza di altri pianeti interni come Marte e Venere, Mercurio è estremamente difficile da raggiungere a causa della sua vicinanza al Sole. Una sonda spaziale che mira a entrare in orbita attorno a Mercurio deve costantemente frenare contro l’attrazione gravitazionale del Sole, rendendo il viaggio molto complesso e lungo. La missione BepiColombo, ispirata all’ingegnere italiano Giuseppe (Bepi) Colombo, pioniere nell’uso dei sorvoli planetari per correggere le traiettorie delle missioni spaziali, si propone di superare queste sfide utilizzando nove sorvoli planetari per regolare la sua traiettoria e posizionarsi correttamente attorno a Mercurio.

Infine, un ulteriore ostacolo nello studio di Mercurio è rappresentato dalle estreme condizioni ambientali del pianeta. Con temperature che possono raggiungere i 450°C sulla superficie esposta al Sole e scendere fino a -180°C sul lato notturno, Mercurio rappresenta un ambiente estremamente ostile per le sonde spaziali. La missione BepiColombo ha dovuto affrontare sfide ingegneristiche senza precedenti per garantire la resistenza della sonda alle temperature estreme, utilizzando materiali innovativi e complessi sistemi di raffreddamento per proteggere gli strumenti sensibili a bordo.

In conclusione, lo studio di Mercurio rappresenta una sfida unica e affascinante per gli scienziati e gli ingegneri spaziali, che devono superare numerosi ostacoli tecnici e ambientali per esplorare questo affascinante pianeta roccioso nel Sistema Solare interno.

Infografica di BepiColombo: Operare in Ambienti Estremi
La maggior parte delle missioni interplanetarie precedenti dell’ESA sono state verso parti relativamente fredde del Sistema Solare. BepiColombo è la prima dell’Agenzia verso Mercurio, dove l’intensità solare è circa 10 volte quella sulla Terra. L’astronave esperimenterà temperature superiori a 450°C, più caldo di un forno per pizza. Per far fronte a questo, sono stati sviluppati rivestimenti esterni e meccanismi che sono stati testati singolarmente per dimostrare la loro capacità.
ESA