Nell’alba del 18 luglio 1918, ebbe inizio la controffensiva franco-americana contro le posizioni tedesche ad Aisne-Marne, nel nord della Francia. La prima divisione dell’AEF respinse le forze nemiche, ma a caro prezzo. Alla fine dell’assalto, oltre 1.000 soldati americani risultavano dispersi, con il destino dei loro resti sconosciuto.
85 anni dopo, durante i lavori di scavo prima di un progetto edilizio sul presunto campo di battaglia, archeologi francesi trovarono i resti di due soldati americani. Uno di loro, il soldato Francis Lupo, fu facilmente identificato grazie al nome impresso sul portafoglio e fu sepolto con pieni onori militari al Cimitero Nazionale di Arlington nel 2006. L’altro soldato, Charles McAllister, richiese due decenni per essere identificato e verrà finalmente sepolto con onori militari nella sua città natale di Seattle, con il funerale previsto per il 21 agosto.
Nel 2004, i resti di entrambi i soldati furono portati al laboratorio di identificazione centrale dell’esercito degli Stati Uniti (CIL) a Hawaii, dove iniziò l’analisi delle prove. A differenza degli Stati Uniti, il Regno Unito non dispone di un laboratorio equivalente, ma gestisce un team chiamato JCCC, noto come i “detective della guerra”, per le identificazioni ad hoc.
Scoprire l’identità dei resti di Charles McAllister, noto come CIL 2004-101-I-02, sembrava impossibile inizialmente. Tuttavia, anni dopo, un archeologo forense al CIL riaprì il caso, affrontando sfide politiche e lavorando nel tempo libero per risolverlo.
Utilizzando prove come i bottoni sulla divisa e una medaglia assegnata per la campagna del 1916 contro il Messico, l’archeologo riuscì a restringere l’elenco dei possibili caduti, concentrandosi sui soldati della guardia nazionale dello Stato di Washington. Attraverso un’attenta analisi dei record militari e delle biometrie, fu infine confermata l’identità di Charles McAllister.
Con l’aiuto di ricerche genealogiche e analisi del DNA mitocondriale e del cromosoma Y nucleare, la famiglia del soldato confermò la sua identità. Così, dopo anni di ricerca e dedizione, il soldato Charles McAllister poté finalmente ricevere una degna sepoltura nella sua città natale.
Questo articolo è stato gentilmente concesso da Jay Silverstein, del Dipartimento di Chimica e Medicina Legale dell’Università di Nottingham Trent, e pubblicato da The Conversation con licenza Creative Commons.
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