La Realtà Simulata: Esperimenti Quantistici Controversi

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Se il cielo avesse questo aspetto, sarebbe un grande indizio. (IR Stone/Shutterstock.com)

Un team di fisici controverso ha annunciato di essere pronto a condurre una serie di test quantistici per indagare sull’ipotesi che la realtà in cui viviamo possa essere una simulazione. Sebbene comunemente riteniamo di esistere in un universo reale, nel mondo della fisica quantistica le regole del gioco diventano estremamente strane e complesse.

Uno degli esperimenti più emblematici che mette in luce questa stranezza è quello dei due tagli, un fenomeno che ha confuso gli scienziati per quasi un secolo. Il team di fisici intende sfruttare proprio questo esperimento per cercare di capire se il mondo che percepiamo è effettivamente reale o se si tratti di un’illusione.

Quando la luce viene fatta passare attraverso due fessure su uno schermo, si genera un particolare modello di interferenza dove le onde si sovrappongono dall’altra parte delle fessure. Inizialmente, questo fenomeno ha portato alla conclusione che la luce si comporta come un’onda. Tuttavia, quando i fotoni (o elettroni, o addirittura alcune molecole) vengono lanciati individualmente sullo schermo, si osserva comunque un modello di interferenza. Questo suggerisce che il singolo fotone possa attraversare entrambe le fessure come un’onda, per poi collassare su se stesso in un punto preciso.

La situazione diventa ancora più complessa quando si introducono dei rilevatori che permettono di determinare da quale fessura il fotone è passato. In questo caso, il modello di interferenza non si manifesta. Questo enigma ha portato i fisici a formulare diverse spiegazioni, ognuna caratterizzata da un proprio grado di stranezza.

Una delle interpretazioni più discusse è quella dei molti mondi, secondo la quale ogni volta che osserviamo un sistema in sovrapposizione di stati possibili, percepiamo soltanto una delle molteplici versioni possibili, mentre le altre si manifestano in universi paralleli. Altre teorie, come quella della particella pilota, suggeriscono che la particella misurata viaggi su un’onda.

La meccanica quantistica rappresenta una delle sfide concettuali più grandi per la scienza moderna, poiché continua a sollevare interrogativi fondamentali sulla natura della realtà. Alcuni studiosi ritengono che l’atto dell’osservazione sia cruciale per il collasso della funzione d’onda, mentre altri ipotizzano l’esistenza di una soluzione fisica ancora sconosciuta.

Un’idea controversa, ma affascinante, è quella secondo cui la realtà potrebbe essere una simulazione e che essa si manifesti soltanto quando viene osservata. Nel 2017, un gruppo di fisici ha proposto diversi metodi per verificare questa teoria, basandosi sull’ipotesi che una simulazione avrebbe risorse limitate e quindi non simulerebbe l’intero universo in ogni istante.

Secondo questa prospettiva, la simulazione agirebbe in modo simile a un videogioco, generando soltanto le parti che vengono osservate in quel preciso momento. Questo meccanismo ricorda il concetto di rendering nei videogiochi, dove soltanto ciò che è visibile sullo schermo viene effettivamente elaborato per risparmiare potenza di calcolo.

Il team di ricerca sostiene che la chiave per determinare se viviamo in un universo simulato o reale risieda nel momento in cui le informazioni diventano disponibili per gli osservatori. Secondo la loro ipotesi, la simulazione renderebbe la realtà soltanto quando le informazioni sono effettivamente osservate, al fine di evitare rilevazioni indesiderate.

Per verificare questa teoria, il team ha proposto una serie di esperimenti basati sull’idea che le informazioni vengano fornite soltanto al momento dell’osservazione. Una delle strategie consiste nel testare il momento in cui la realtà viene resa visibile, mentre un’altra si focalizza sul conflitto tra la coerenza logica e la necessità di evitare la rilevazione per indurre il sistema di rendering virtuale a generare discontinuità nel suo funzionamento.

In uno degli esperimenti proposti, i dati relativi al percorso e quelli dello schermo vengono raccolti su due unità USB separate e non visionate da un esperimentatore. Successivamente, le unità USB contenenti i dati del percorso vengono distrutte in modo casuale, al fine di verificare se la simulazione renda la realtà soltanto al momento dell’osservazione.

Il team ha elaborato diverse versioni più complesse di questo esperimento, tutte finalizzate a testare l’ipotesi che viviamo in una simulazione. Nonostante l’aspetto fantascientifico di questa teoria, il team ha raccolto fondi tramite Kickstarter per condurre gli esperimenti presso la California State Polytechnic University (CalPoly), Pomona.

Sebbene le implicazioni di questa ricerca siano di portata straordinaria, è importante sottolineare che i risultati, qualora confermassero l’ipotesi della simulazione, richiederebbero ulteriori conferme e interpretazioni. La meccanica quantistica è un campo complesso e ricco di sfide interpretative, e anche in questo caso si aprono nuove prospettive sulla natura della realtà e della coscienza.

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