Il Mistero del Grande Spot Rosso di Giove

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Giove visto da Hubble. (NASA, ESA, A. Simon (Centro di Volo Spaziale Goddard) e M.H. Wong (Università della California, Berkeley))

Il Grande Spot Rosso di Giove è una tempesta di dimensioni gigantesche, più grande dell’intero nostro pianeta. Situato nell’emisfero meridionale di Giove, è un fenomeno osservabile da secoli, anche con telescopi di dimensioni ridotte. Tuttavia, negli ultimi anni si è notato un progressivo restringimento di questa maestosa tempesta.

Recenti studi indicano che la causa di questo fenomeno potrebbe essere legata a un cambiamento nella “dieta” del Grande Spot Rosso. Le simulazioni condotte suggeriscono che la crescita di questa tempesta monumentale dipende dall’assorbimento continuo di tempeste più piccole che si avvicinano troppo, contribuendo così ad alimentare il Grande Spot Rosso.

È emerso che negli ultimi tempi vi è stato un calo delle tempeste più piccole, il che ha portato a una diminuzione delle dimensioni del Grande Spot Rosso. Sebbene latitudinalmente lo Spot non abbia subito grandi variazioni dal XIX secolo, la sua estensione longitudinale si è contratta significativamente, passando da circa 40 gradi alla fine del XIX secolo a 14 gradi nel 2016, anno in cui la sonda Juno della NASA è entrata in orbita attorno a Giove.

Il team di ricerca ha utilizzato simulazioni tridimensionali dell’atmosfera planetaria per approfondire la comprensione del Grande Spot Rosso. Alcune simulazioni hanno incluso tempeste più piccole di varia frequenza e intensità, mentre altre non le hanno considerate. I risultati hanno mostrato che lo Spot tende a crescere in presenza di tempeste più piccole.

Caleb Keaveney, ricercatore laureato a Yale e autore principale dello studio, ha dichiarato: “Attraverso simulazioni numeriche abbiamo osservato che alimentando il Grande Spot Rosso con una dieta di tempeste più piccole, come avviene su Giove, potremmo influenzarne le dimensioni”.

Interessante è il collegamento che emerge con il clima terrestre: sebbene sulla Terra non esistano tempeste che perdurino per secoli come il Grande Spot Rosso, esistono sistemi meteorologici più ampi, come le cupole di calore, che possono essere influenzati nella loro longevità da fenomeni meteorologici più piccoli.

Keaveney ha sottolineato: “Le interazioni con i sistemi meteorologici circostanti possono sostenere e amplificare le cupole di calore, suggerendo che simili interazioni su Giove potrebbero sostenere il Grande Spot Rosso. Questo studio fornisce ulteriori elementi a sostegno di questa comprensione delle cupole di calore sulla Terra”.

Il team di ricerca si propone ora di perfezionare le simulazioni al fine di approfondire la comprensione dell’origine e dell’evoluzione del Grande Spot Rosso, un enigma che da tempo affascina gli studiosi di questo straordinario fenomeno meteorologico. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Icarus.

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