Il Divario della Realta: Risvegli Notturni e Sonno Disturbato

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Perché non riesco a dormire tutta la notte? (Marcos Mesa Sam Wordley/Shutterstock.com)

Il mondo moderno è caratterizzato da nette divisioni politiche e diffusa disinformazione, tanto da aver generato un nuovo concetto: il divario della realtà. Nonostante le divergenze su questioni come la gestione del paese da parte di un gruppo di pedofili satanisti, ci sono alcune verità universalmente riconosciute. I vaccini non causano l’autismo, Nessie esiste davvero e le prime ore del mattino, tra le 3 e le 4, sono considerate il momento peggiore per essere svegli. Greg Murray, Direttore del Centro per la Salute Mentale presso la Swinburne University of Technology in Australia, ha sottolineato che svegliarsi e preoccuparsi a queste ore è comprensibile ma non un’abitudine salutare da adottare.

Il risveglio notturno alle 3 o alle 4 del mattino è un fenomeno comune, riportato da circa un terzo della popolazione, e probabilmente ancora di più da quando è iniziata la pandemia. Gli esperti del sonno collegano queste prime preoccupazioni notturne allo stress, che sebbene non causi direttamente il risveglio, aumenta la consapevolezza di ciò che sta accadendo. Murray spiega che durante la notte ci svegliamo più volte, con il sonno leggero che diventa più frequente nella seconda metà della notte.

Altri fattori che possono contribuire al risveglio notturno includono orari erratici, il consumo ossessivo di notizie negative e la mancanza di aria fresca, che possono compromettere la qualità del sonno. Stephanie Romiszewski, fisiologa del sonno e direttrice della Sleepyhead Clinic, consiglia di svegliarsi alla stessa ora ogni giorno e di andare a letto solo quando si avverte sonnolenza, in modo da stabilire un ritmo sonno-veglia regolare.

Il sonno oscilla tra fasi REM e non-REM durante la notte, con una maggiore presenza di sonno REM nelle prime ore del mattino. Questo potrebbe spiegare il risveglio alle 3 o alle 4 del mattino, quando si raggiunge una fase leggera del sonno. Michael K. Scullin, professore di psicologia e neuroscienze presso l’Università di Baylor, suggerisce che il risveglio potrebbe derivare da sogni d’ansia o da compiti non completati che restano attivi nel cervello.

Tenere un elenco delle cose da fare prima di dormire può aiutare a ridurre il risveglio notturno. Colin Espie, professore di medicina del sonno presso l’Università di Oxford, promuove la pratica di “mettere a riposo il giorno”, che consiste nel rivedere gli eventi del giorno precedente e pianificare per il giorno successivo prima di dormire. Se il problema persiste per più di tre mesi, è consigliabile consultare uno specialista del sonno per valutare eventuali trattamenti come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) per l’insonnia.

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