La memoria è un processo complesso che va oltre il semplice deposito di informazioni nella nostra mente. Oltre alle persone coinvolte nei ricordi, influenzano ciò che ricordiamo anche le connessioni che facciamo tra i vari eventi. La nostra memoria non solo ci aiuta a imparare dagli eventi passati, ma anche a sviluppare nuove conoscenze integrando e aggiornando le informazioni acquisite. Questo processo non si limita a ricordare singoli eventi, ma coinvolge il collegamento di elementi provenienti da diverse esperienze.
Ad esempio, se leggi su una pulizia del parco locale da parte di un gruppo politico sul giornale e successivamente noti la pulizia del parco durante una visita, potresti attribuire il merito a quel gruppo. Se poi osservi che anche gli altri parchi della tua città sembrano più puliti, potresti presumere che il gruppo politico abbia avuto un ruolo anche in quelli. La memoria ha la capacità di creare connessioni implicite al di là delle esperienze dirette, facilitando il processo di apprendimento e arricchendo la nostra conoscenza in modo rapido e flessibile.
Tuttavia, è importante notare che questi collegamenti mentali possono talvolta portare a inferenze errate. La nostra ricerca si è concentrata su come la preferenza per determinati gruppi di persone influenzi la nostra capacità di fare connessioni inferenziali tra le informazioni provenienti da diverse esperienze. Studi precedenti hanno suggerito che le informazioni provenienti da gruppi che ci piacciono forniscono un migliore accesso alla nostra memoria, che possono includere squadre sportive, partiti politici o gruppi musicali.
Prima del nostro studio, non era chiaro se questa preferenza influenzasse anche la capacità del cervello di collegare informazioni provenienti da diverse esperienze per fare inferenze. La distinzione tra gruppi piaciuti e non piaciuti si basava sulle preferenze dei partecipanti. I 189 partecipanti al nostro studio sono stati coinvolti nella creazione di profili per compagni di squadra e avversari, assegnando loro attributi come orientamento politico, abitudini alimentari, sport preferiti e preferenze musicali.
Successivamente, i partecipanti hanno completato un compito al computer che coinvolgeva una serie di eventi ambientati in varie scene, come un parco, e includeva oggetti di uso quotidiano presentati da compagni di squadra o avversari. Dopo questa fase di apprendimento, ai partecipanti è stato chiesto di fare inferenze collegando gli oggetti presentati nella stessa scena. I risultati hanno mostrato che le informazioni provenienti da fonti gradite venivano connesse più facilmente, con maggiore accuratezza e fiducia.
Questo indica che le persone tendono a dare priorità alle informazioni in base alla gradibilità della fonte. I nostri dati suggeriscono che le persone potrebbero essere più caute nel trattare le informazioni provenienti da fonti non gradite, mentre tendono a fidarsi di informazioni presentate da persone o gruppi che apprezzano. Quando informazioni da fonti gradite o fidate vengono presentate, i partecipanti si concentrano sul contenuto piuttosto che sulla fonte stessa.
La nostra ricerca ha evidenziato come la preferenza per certi gruppi possa influenzare la nostra capacità di fare connessioni inferenziali tra le informazioni provenienti da diverse esperienze. Questo fenomeno potrebbe avere implicazioni significative in contesti sociali e politici, influenzando la percezione degli eventi e la formazione delle opinioni. Comprendere queste dinamiche cognitive è fondamentale per affrontare le sfide legate alla polarizzazione sociale e alle fake news.
Il nostro studio ha rivelato che le divisioni partigiane possono plasmare le reti di conoscenza di una comunità, influenzando la percezione degli eventi e la formazione delle opinioni. Le informazioni provenienti da fonti gradite tendono ad allinearsi con le nostre convinzioni, mentre le informazioni da fonti non gradite potrebbero essere interpretate in modo distorto o ignorate.
Questo fenomeno potrebbe estendersi a dibattiti sociali complessi, come il cambiamento climatico, dove le preferenze di gruppo possono influenzare l’attribuzione delle cause agli eventi. I nostri risultati suggeriscono che la polarizzazione sociale tra diversi gruppi può essere in parte spiegata in termini di funzioni cognitive di base, evidenziando l’importanza di considerare le dinamiche cognitive nella comprensione dei fenomeni sociali.
Il nostro studio sottolinea l’importanza di considerare le preferenze di gruppo nella formazione delle opinioni e nella percezione degli eventi. Le divisioni politiche e sociali possono influenzare la nostra capacità di fare inferenze basate su informazioni provenienti da fonti gradite o non gradite. Comprendere queste dinamiche cognitive è essenziale per affrontare le sfide legate alla polarizzazione sociale e alle fake news.
Il lavoro futuro dovrà approfondire come sensibilizzare le persone sui propri pregiudizi possa influenzare la formazione delle opinioni e la percezione degli eventi. La consapevolezza dei propri pregiudizi potrebbe aiutare le persone a integrare le conoscenze da diverse fonti e a evitare inferenze distorte. In un contesto in cui le informazioni sono spesso controverse e suscitano reazioni emotive, è fondamentale comprendere come le preferenze di gruppo possano influenzare la nostra percezione del mondo.
Il nostro studio evidenzia l’importanza di considerare le dinamiche cognitive nella formazione delle opinioni e nella percezione degli eventi. Le divisioni sociali e politiche possono plasmare le nostre reti di conoscenza, influenzando la nostra capacità di fare inferenze basate su informazioni provenienti da fonti gradite o non gradite. Comprendere queste dinamiche cognitive è cruciale per affrontare le sfide legate alla polarizzazione sociale e alle fake news.
Il nostro studio suggerisce che la polarizzazione sociale tra diversi gruppi può essere in parte spiegata in termini di funzioni cognitive di base. Le divisioni sociali e politiche influenzano la nostra capacità di fare inferenze basate su informazioni provenienti da fonti gradite o non gradite, evidenziando l’importanza di considerare le dinamiche cognitive nella comprensione dei fenomeni sociali.
Il nostro lavoro futur
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Il nostro studio è stato condotto da Ines Bramao, Docente Senior di Psicologia presso l’Università di Lund, Marius Boeltzig, Dottorando in Psicologia presso l’Università di Münster, e Mikael Johansson, Professore di Psicologia presso l’Università di Lund. L’articolo è stato originariamente pubblicato su The Conversation con licenza Creative Commons.
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