Nuovo Pianeta Super-Giove nel Sistema Epsilon Indi

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Le osservazioni da JWST di questo pianeta gigante freddo. (T. M c ller (MPIA/HdA), E. Matthews (MPIA))

Il JWST ha recentemente individuato un nuovo pianeta nel sistema stellare Epsilon Indi, che orbita una delle tre stelle presenti. Questo pianeta, chiamato Eps Ind Ab, è un super-Giove con una massa sei volte superiore a quella di Giove. Si trova a una distanza dalla sua stella 20-40 volte maggiore rispetto a quella tra la Terra e il Sole, rendendolo un ambiente estremamente freddo.

La stella intorno alla quale orbita, Eps Ind A, è una nana arancione più piccola e più fredda del Sole. Di conseguenza, la temperatura stimata del pianeta è di circa 0°C (32°F), molto più fredda rispetto ai giganti gassosi caldi che spesso si osservano nello studio degli esopianeti.

Le osservazioni del pianeta sono state rese possibili grazie al JWST, che ha utilizzato lo strumento Mid-Infrared Instrument (MIRI) dotato di un coronografo per creare un’eclissi artificiale e consentire l’individuazione del pianeta nonostante la luminosità della stella di fondo.

Elisabeth Matthews, ricercatrice presso l’Istituto Max Planck per l’Astronomia (MPIA) e autrice principale dello studio, ha dichiarato: “Siamo rimasti entusiasti nel scoprire questo nuovo pianeta. La posizione del segnale era così sorprendente che abbiamo dovuto assicurarci che corrispondesse effettivamente al pianeta in questione.”

Le osservazioni attuali suggeriscono la presenza di molecole a base di carbonio, come metano e biossido di carbonio, nella atmosfera del pianeta, ma potrebbero anche esserci nuvole. Ulteriori osservazioni con il JWST sono necessarie per approfondire la comprensione della climatologia e della composizione chimica del pianeta.

Thomas Henning, Direttore Emerito presso il MPIA e co-PI dello strumento MIRI, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è ottenere spettri dettagliati che ci permettano di comprendere meglio la natura di questo pianeta e di esplorare altri sistemi planetari vicini alla ricerca di giganti gassosi freddi.”

Lo studio dei risultati è stato pubblicato sulla rivista Nature, offrendo nuove prospettive sulla formazione e sull’evoluzione dei pianeti gassosi nel nostro universo.

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