La cultura popolare è ricca di miti scientifici che spesso si diffondono e resistono nel tempo nonostante le evidenze contrarie. Uno di questi miti riguarda la capacità degli uomini di percepire l’ovulazione delle donne attraverso il loro odore. Quest’idea, che sembra riemergere ciclicamente, ha trovato supporto in diversi studi nel corso degli anni.
Uno studio del 2020, uno del 2009, uno del 2004, uno del 2001 e persino articoli risalenti al 1975 sembrano confermare questa teoria. Tuttavia, un nuovo studio mette in discussione questa convinzione, evidenziando che potrebbe non esserci una correlazione significativa tra la fertilità femminile e la percezione olfattiva maschile.
Secondo i ricercatori, non esistono prove convincenti che gli uomini siano in grado di percepire i cambiamenti nell’odore di una donna legati al suo ciclo mestruale o alla sua fertilità. La composizione chimica dell’odore corporeo femminile sembra non essere influenzata dal suo stato fertile o dai livelli ormonali ovarici.
Un’analisi più approfondita del nuovo studio rivela un approccio metodologico diverso rispetto alle ricerche precedenti. Mentre gli studi precedenti coinvolgevano valutazioni ripetute della fertilità femminile durante il ciclo, il nuovo studio si è concentrato sulla capacità degli uomini di rilevare la fertilità da un singolo incontro.
I partecipanti maschili hanno valutato 24 campioni di odore in due sessioni separate, distribuiti casualmente e ruotati sistematicamente per garantire che ogni uomo annusasse ogni donna. I risultati hanno sorpreso, mostrando che l’odore ascellare è stato valutato come meno attraente in presenza di un rischio di concepimento più elevato.
Una delle ragioni delle discrepanze tra i risultati precedenti e il nuovo studio potrebbe risiedere nella mancanza di una valutazione diretta degli ormoni riproduttivi femminili e nell’incapacità di confermare l’ovulazione in modo affidabile nei lavori precedenti.
Il nuovo studio, al contrario, ha confermato la fase del ciclo di fertilità delle partecipanti femminili attraverso campioni di urina e saliva, utilizzando tecnologie avanzate per valutare gli aromi in modo obiettivo.
Nonostante la persistenza di questo mito nella cultura popolare, i risultati suggeriscono che ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno l’interazione tra la fertilità femminile, gli ormoni ovarici e l’odore corporeo. La pubblicazione di studi che confermano convinzioni preesistenti potrebbe creare un circolo vizioso di conferma, sottolineando l’importanza di una valutazione critica dei risultati.
Il team di ricerca invita a ulteriori approfondimenti sulla base fisiologica e sulla funzione sociale dei segnali olfattivi della fertilità femminile negli esseri umani, utilizzando metodologie robuste per ottenere risultati affidabili. Questo studio è stato pubblicato nei Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences.
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