Miti e Realtà sull’Olfatto e la Fertilità Femminile

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Mmm, tre giorni prima dell’ovulazione (Antonio Guillem/Shutterstock.com)

La cultura popolare è ricca di miti scientifici che spesso si diffondono e resistono nel tempo. Uno di questi miti riguarda la capacità degli uomini di percepire l’ovulazione delle donne attraverso il loro odore. Quest’idea, che sembra riemergere ciclicamente, ha trovato supporto in diversi studi nel corso degli anni.

Uno studio del 2020, uno del 2009, uno del 2004, uno del 2001 e persino articoli risalenti al 1975 sembrano confermare questa teoria. Tuttavia, un nuovo studio mette in discussione questa convinzione, evidenziando che non vi è alcuna prova convincente che la fertilità femminile influenzi positivamente le valutazioni dell’odore maschile.

Il team di ricerca ha condotto uno studio bifase che ha combinato prove percettive e chimiche per valutare possibili cambiamenti nell’odore corporeo ascellare legati alla fertilità. I risultati hanno dimostrato che non vi è una correlazione diretta tra la percezione dell’odore femminile da parte degli uomini e la fase di fertilità delle donne.

Una delle ragioni di questa discrepanza con gli studi precedenti potrebbe risiedere nella metodologia adottata. Mentre la maggior parte delle ricerche precedenti coinvolgeva valutazioni ripetute della fertilità durante il ciclo mestruale, il nuovo studio ha esaminato se gli uomini fossero in grado di rilevare la fertilità femminile da un singolo incontro.

Per fare ciò, i partecipanti maschili hanno valutato 24 campioni di odore in due sessioni separate, senza ricevere due volte lo stesso campione dalla stessa donna. I risultati hanno sorpreso, mostrando che l’odore ascellare è stato valutato come meno attraente in presenza di un rischio di concepimento più elevato.

Un’altra ragione della discrepanza potrebbe derivare dalla mancanza di una valutazione diretta degli ormoni riproduttivi femminili nelle prove precedenti. Il nuovo studio, al contrario, ha confermato la fase del ciclo di fertilità delle partecipanti femminili tramite campioni di urina e saliva, utilizzando tecnologie avanzate per valutare gli aromi in modo obiettivo.

Infine, l’articolo sottolinea l’importanza di ulteriori ricerche per comprendere meglio l’interazione tra le fluttuazioni nella fertilità femminile, gli ormoni ovarici e l’odore corporeo. È necessario rivalutare alcuni dei vecchi risultati e approfondire la base fisiologica e la funzione sociale dei segnali olfattivi della fertilità femminile negli esseri umani.

Lo studio è stato pubblicato nei Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, evidenziando la necessità di approfondire la comprensione di questo affascinante campo di ricerca.

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