Immagina di avere 10 anni e di aver appena fatto incetta al buffet della colazione dell’hotel. Sei pronto per una giornata di scherzi in piscina, ma i tuoi genitori ti dicono di aspettare prima di poter andare a nuotare. Nessuna delle loro spiegazioni sembra convincente, ma alla fine scopri che c’è una ragione scientifica dietro questa regola.
L’antica credenza che nuotare subito dopo mangiato potesse essere pericoloso si basava sull’idea che parte del sangue potesse essere deviato verso l’intestino per la digestione, riducendo il flusso sanguigno verso braccia e gambe. Questo poteva causare stanchezza e aumentare il rischio di annegamento. Tuttavia, le prove scientifiche a supporto di questa teoria sono scarse.
Alcuni dei primi riferimenti a questa credenza risalgono al manuale del 1908 “Scouting for Boys”. Si parlava del pericolo di crampi se si faceva il bagno entro un’ora e mezza dopo aver mangiato, ma queste affermazioni sono state smentite.
Nel 2011, il Consiglio consultivo scientifico della Croce Rossa Americana ha condotto un’indagine sulla pratica del nuoto dopo aver mangiato e ha concluso che non esistono prove di annegamenti fatali o non fatali legati a questa pratica, né nel nuoto ricreativo né in quello competitivo.
Quindi, non c’è alcun legame scientifico tra mangiare prima di nuotare e il rischio di annegamento. Anche se abbuffarsi con un pasto pesante prima di tuffarsi in piscina potrebbe causare problemi di stomaco, è estremamente improbabile che possa portare alla morte per annegamento.
Quindi, non preoccuparti più di dover aspettare dopo aver mangiato prima di fare il bagno. Ora puoi recuperare tutto il tempo perso e goderti la tua giornata in piscina senza preoccupazioni.
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