Troppo spesso non ci si pensa, salvo poi pentirsene. Stiamo parlando della corrente di risacca, un fenomeno da non sottovalutare e potenzialmente molto pericoloso, tanto da essere considerato la principale causa di annegamento al mare. Un possibile rischio che tutti gli anni miete vittime anche sulle spiagge italiane, perchè si tratta di un moto ondoso in grado di allontanare il bagnante dalla riva anzichè avvicinarlo, andando a minacciare la sicurezza delle spiagge. Nota anche come corrente di reflusso, si tratta di un vero e proprio canale d’acqua che può scorrere dalla spiaggia fino in mare aperto ed essendo poco visibile può letteralmente trascinare le persone a decine di metri di distanza dalla riva, rendendo a volte impossibile riuscire a tornare sulla spiaggia e facendo perdere molte energie fisiche. Se ci si trova nel bel mezzo di una corrente di risacca è importante anzitutto mantenere la calma e non sprecare energie per provare a tornare a riva nel senso inverso rispetto a quello della corrente.
E’ invece consigliabile nuotare lateralmente e parallelamente alla riva in modo tale da uscire dalla corrente, per poi continuare a nuotare con un angolo verso la riva. In caso questo non sia possibile, è preferibile continuare a galleggiare e rimanere a galla fino a che la corrente non svanisce cercando, contemporaneamente, di agitare le braccia e urlare per chiedere aiuto. La corrente di risacca si può individuare grazie ad alcuni dettagli come l’inizio di un moto schiumoso dalla spiaggia verso il mare che, progressivamente, si spinge al largo creando una sorta di varco nell’onda in arrivo verso riva. Si crea cioè un canale di ribollimento vicino alla riva con acqua increspata che, creandosi un varco nelle onde in arrivo, si propaga al largo con la sua scia di schiuma, alghe e detriti. La corrente di risacca al largo inoltre tende a divergere fino a diventare parallela alla riva.